di Laura Natoli
PRATO
Gioielli e orologi di valore. Comincia ad arrivare la conta della refurtiva portata via dai tre ladri che nella serata di lunedì, poco prima delle 20, hanno messo a segno un colpo in una villetta di via degli Olivi, in zona Vainella, Figline. Un colpo che poteva finire in tragedia in quanto, nella fuga, i banditi hanno sparato al figlio dei proprietari che li ha sorpresi in casa. Il ragazzo è rimasto fortunatamente illeso.
I proprietari, la famiglia Maffii, sta cercando di fare ordine nella devastazione lasciata in casa dai ladri che non hanno esitato a rovesciare cassetti e armadi, a spaccare oggetti nella affannosa ricerca di qualcosa di valore da portare via. Nessuna stanza è rimasta inviolata, tutto è stato messo a soqquadro in entrambi i piani della villetta, segno che i malviventi hanno avuto tutto il tempo a disposizione per agire e che forse cercavano una cassaforte che non ci sarebbe.
Ieri mattina il giovane Giammarco Maffii si è recato in Questura insieme al padre per formalizzare la denuncia ma ha spiegato agli agenti che ancora non era in grado di stabilire con certezza che cosa avessero preso i ladri vista la confusione lasciata. Il ragazzo è ancora sotto choc per l’accaduto in quanto si è trovato faccia a faccia con i malviventi. Secondo quanto riferito in sede di denuncia, il giovane sarebbe rincasato prima del previsto sorprendendo i ladri. E’ possibile che i tre balordi conoscessero gli spostamenti dei padroni di casa e che li avessero tenuti sotto controllo prima di entrare in azione. Sapevano che il pomeriggio nella villetta, l’ultima di via degli Olivi, non ci sarebbe stato nessuno. E’ chiaro che si tratti di una banda di professionisti che non esita a sparare anche se, al momento, i bossoli non sono stati trovati.
I banditi hanno manomesso l’impianto di allarme schiumando con una bomboletta spray – ritrovata a terra dagli agenti – la sirena esterna e hanno spaccato la telecamera di sorveglianza. A quel punto hanno segato le inferriate di una finestra laterale, che dà sui campi e non confina con nessun vicino, in modo da non essere visti. A quel punto hanno avuto campo libero.
Quando Giammarco Maffii è entrato in casa ha notato subito la roba rovesciata per terra e ha sentito dei rumori. I ladri stavano scappando dalla finestra laterale da cui erano entrati. Ha preso coraggio e senza pensarci tanto su, li ha inseguiti nei campi. Non si sarebbe mai aspettato che si mettessero a sparare. "Ho sentito uno che urlava: ’sparagli, ammazzalo’", ha raccontato il giovane a La Nazione subito dopo la rapina. "Ho udito distintamente due colpi che mi sfioravano e le pallottole rimbalzare contro il muro del giardino. Ho avuto paura e mi sono bloccato". Il giovane ne è uscito fortunatamente illeso ma lo choc è stato tanto. La polizia, intervenuta subito dopo con la squadra antirapina e la Scientifica, si è messa alla ricerca dei banditi in zona che però sono fuggiti a piedi nei campi. Hanno, poi, cercato i bossoli in giardino. A ieri non sono stati trovati. E’ possibile che i ladri abbiano usato una scacciacani anziché una pistola vera.
"Anche se non troviamo i bossoli non è escluso che si sia trattato di una pistola vera", commenta il capo della squadra mobile, Alessandro Gallo, che sta seguendo le indagini. "Tutto intorno alla casa è boscaglia, non è semplice recuperare dei bossoli ammesso che ci siano". Le ricerche vanno avanti per capire se la pistola usata sia vera oppure no. Come prosegue la caccia all’uomo per sgominare la banda che con tutta probabilità gira in zona armata.