REDAZIONE PRATO

Bardena ancora pieno di detriti: "In 11 mesi non è stato fatto nulla"

L’allarme lanciato da una lettrice: "A Galceti il corso d’acqua non è stato ripulito dopo l’esondazione di un anno fa. I sacchi di sabbia posizionati come argini sono stati portati via dalla corrente con l’ultima piena".

Un’immagine inviata dalla lettrice del Bardena ancora pieno di detriti

Un’immagine inviata dalla lettrice del Bardena ancora pieno di detriti

"A undici mesi di distanza dall’alluvione che ha colpito il nostro territorio, nella zona di Galceti non è stato fatto niente. Anzi, con l’ultima piena che c’è stata tre settimane fa, i sacchi pieni di sabbia che erano stati posizionati come argini al torrente Bardena sono stati trascinati via dalla corrente. La situazione ci preoccupa non poco, per cui pretendiamo delle risposte e un intervento concreto". La protesta arriva da Galceti, dove vive Antonella. Dalle foto e dai video inviati alla nostra redazione da parte della signora, si vedono le cattive condizioni in cui verte al momento il torrente Bardena, che ha esondato a Figline solo tre settimane fa, in seguito alla fitta pioggia che è caduta sul territorio pratese. "E’ pieno di detriti. Ma questo non dall’ultima piena, bensì dall’alluvione del 2 novembre scorso, a dimostrazione di come ci sia stato totale disinteresse nei confronti di questa situazione. E’ scontato poi - afferma Antonella - che alla prima pioggia un po’ intensa si creino come minimo dei disagi, se non dei veri e propri disastri. So che il comitato di Galceti (composto da circa 100 famiglie e nato dopo l’alluvione) si sta muovendo affinché cambi qualcosa, ma la paura è tanta. Anche perché ci stiamo avvicinando alla stagione più piovosa: appena cade acqua dal cielo, c’è da pregare che non accada niente".

Nei giorni scorsi in via San Martino per Galceti erano cominciati i lavori di ripristino degli argini del Bardena, interrotti dopo appena quattro ore, a causa della mancanza del nullaosta della Sovrintendenza. I residenti vorrebbero inoltre che il letto del corso dell’acqua venisse ripulito dai detriti, così da renderlo più profondo come in passato.

Francesco Bocchini