Basta alle morti bianche nel tessile. Nasce la piattaforma sulla sicurezza

’SicurFad 4.0’ sarà attiva tra 16 mesi, realizzata grazie ai 10 milioni del governo Draghi a sostegno del tessile. Bugetti: "Priorità per questa amministrazione". Il sistema conterrà tutte le indicazioni per i lavoratori.

Basta alle morti bianche nel tessile. Nasce la piattaforma sulla sicurezza

’SicurFad 4.0’ sarà attiva tra 16 mesi, realizzata grazie ai 10 milioni del governo Draghi a sostegno del tessile. Bugetti: "Priorità per questa amministrazione". Il sistema conterrà tutte le indicazioni per i lavoratori.

Una piattaforma digitale a disposizione di lavoratori e imprenditori sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Piangere morti, usare frasi di circostanza all’indomani dell’ennesima tragedia è la barriera da abbattere, tanto che Prato ha scelto di destinare parte dei 10 milioni concessi dal governo Draghi come misura straordinaria a sostegno del tessile, per realizzare uno strumento concreto che sia a disposizione del distretto e soprattutto di chi ci lavora.

Agire sulla formazione e sull’informazione è l’obiettivo: il cambio di passo arriva oggi con la messa a terra della piattaforma online di web learning "SicurFad 4.0", che partendo da una profonda conoscenza della filiera e delle sue lavorazioni, si pone l’obiettivo di strutturare uno strumento continuamente aggiornato con contenuti multimediali che puntano a far conoscere a lavoratori e datori di lavoro i manuali e le schede per operare in sicurezza all’interno delle imprese del distretto tessile. D’ora in poi non ci saranno più scuse: chiunque di avvicinerà ad un macchinario e qualunque titolare saranno pienamente consapevoli degli strumenti e le normative che sono previste per operare in sicurezza.

"Questo tema è una priorità per la città - afferma la sindaca Ilaria Bugetti -. Da sempre la nostra forza sta nel saper trasformare i momenti difficili in opportunità, le criticità in punti di forza, la paura in fantasia. Lo abbiamo fatto anche stavolta mettendo attorno a un tavolo sindacati e imprese accomunati dal desiderio di innalzare il grado di sicurezza nelle aziende e nel personale dimostrando grande senso di responsabilità. La modalità è quella giusta perché pone l’accento sulla diffusione della cultura della sicurezza attraverso la conoscenza e la consapevolezza. Da soli i controlli non bastano, bisogna lavorare moltissimo sull’informazione e il buon esempio. La tecnologia che oggigiorno abbiamo a disposizione ci darà una mano efficace per arrivare ovunque. Se intercetteremo altre risorse potremo estendere il progetto anche ad altri settori". L’obiettivo ambizioso annuncia Lorenzo Pancini, segretario Cgil è quello di arrivare alla creazione di un Qrcode per leggere tramite telefono le istruzioni corrette per il funzionamento del macchinario e magari limitarne la partenza nel caso in cui non siano rispettate tutte le sicurezze.

Entro 16 mesi la piattaforma sarà attiva grazie a un lavoro di squadra tra Comune, sindacati e imprese di categoria. Per ora destinata al settore del tessile, prevede, appunto, una mappatura dei rischi di infortunio che si potrebbero verificare all’interno del ciclo produttivo. Saranno quindi, caricate on line le mansione dei lavoratori, i manuali e le schede tecniche dei macchinari. Il costo è di 193mila euro dei due milioni del finanziamento Draghi destinati a progetti di sistema.

"Un risultato importante – sottolinea Marcello Gozzi direttore di Confindustria Toscana Nord – che crea una sorta di manuale dematerializzato collettivo con regole comune e condivise a livello di distretto". Concordi anche le associazioni di categoria: "Ogni giorno - aggiunge Moreno Vignolini vicepresidente Confartigianato Imprese Prato- dobbiamo fare i conti non solo con una concorrenza sleale straniera, ma anche con quella di alcuni imprenditori italiani, attraverso questa piattaforma difendiamo il vero Made in Italy". Per Francesco Viti, Cna: "davanti a regole certe nessuno può più nascondersi dietro ad un dito". Infine Marco Bucci segretario Cisl: "Si tratta di un’azione quotidiana e capillare per dare un messa concreto alla comunità".

Silvia Bini