REDAZIONE PRATO

Basta morire di lavoro: "Sono tragedie intollerabili ora verità sui responsabili"

Prato ha portato il messaggio della città colpita e addolorata dal nuovo dramma . La Cgil ribadisce: "Bisogna costruire una cultura della sicurezza, non bastano le sanzioni".

Basta morire di lavoro: "Sono tragedie intollerabili ora verità sui responsabili"

Prato ha portato il messaggio della città colpita e addolorata dal nuovo dramma . La Cgil ribadisce: "Bisogna costruire una cultura della sicurezza, non bastano le sanzioni".

A rappresentare il Comune e la Provincia di Prato c’erano il vicesindaco Simone Faggi e la vice-presidente Federica Palanghi. Ma a formare la "delegazione pratese" c’erano anche diversi assessori della giunta Bugetti (impegnata in missione a Bruxelles), oltre a consiglieri ed amministratori in rappresentanza di praticamente tutte le realtà comunali della provincia ed ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. La manifestazione svoltasi ieri pomeriggio davanti al municipio di Calenzano, in una piazza stracolma per ricordare le vittime della tragedia del deposito dell’Eni e sollecitare chiarezza sulla dinamica dell’episodio, si è aperta con la lettura dei nomi dei cinque lavoratori deceduti. E’ intervenuto anche il governatore Eugenio Giani, il quale ha ricordato l’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro citando il "Piano Lavoro Sicuro" i cui ultimi risultati sono stati presentati di recente proprio a Prato. In mattinata aveva accompagnato le figlie di Martinelli dinanzi ai cancelli dello stabilimento e proprio riferendosi a loro, davanti ai tanti accorsi in piazza Vittorio Veneto, ha ricordato quanto fosse stato difficile qualche ora prima "consolare due ragazze adolescenti, che venivano sul luogo per vedere dove è morto il padre". "Siamo qui non solo per ricordare, ma per richiedere la massima trasparenza rispetto ad una tragedia che ha colpito anche due nostri concittadini – ha commentato il vicesindaco Faggi - morire di lavoro non è tollerabile, chiediamo che venga fatto tutto il possibile per scoprire quali siano le responsabilità e comprendere e capire se impianti del genere siano ancora compatibili con il nostro stato di cose. Prato è presente, questo è il momento della commemorazione, dell’abbraccio, del saluto ai nostri cittadini. Spero in una risposta istituzionale forte non solo delle istituzioni ma anche della società". Una visione condivisa da Palanghi. "La Provincia di Prato è presente e non poteva mancare a questa manifestazione per esprimere vicinanza alle famiglie delle vittime, ai lavoratori e a tutta la comunità calenzanese – ha detto - un momento importante per ribadire anche il nostro impegno concreto nel continuare a chiedere maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro, affinché tragedie come questa non si ripetano". Fra i presenti c’erano anche l’ex sindaco Matteo Biffoni ed il consigliere regionale Marco Martini. "E’ una vicenda che si commenta da sola. Era giusto esserci oggi come Camera del Lavoro per ringraziare chi è intervenuto – ha concluso il segretario generale di Cgil Prato, Lorenzo Pancini - serve però una riflessione: vista l’indisponibilità per ragioni numeriche di tutti i tecnici e gli ispettori che sarebbero necessari accanto all’attività di controllo bisogna puntare sul costruire luoghi di lavoro e sicurezza. Serve una "cultura della sicurezza" a cui arrivare non solo con la repressione verso chi non rispetta le norme, ma tramite processo partecipato".

Giovanni Fiorentino