REDAZIONE PRATO

Battaglia per i diritti. Permessi di soggiorno. Trecento in piazza

Il corteo è stato promosso dal Sudd Cobas

Un momento della manifestazione che si è svolta ieri pomeriggio lungo le principali direttrici dalla. stazione e poi in centro

Un momento della manifestazione che si è svolta ieri pomeriggio lungo le principali direttrici dalla. stazione e poi in centro

Più di trecento ieri in piazza per rivendicare "permessi di soggiorno, residenze e dignità" nella manifestazione che è stata promossa dal Sudd Cobas.

Il corteo, partito da piazza della stazione ha attraversato viale Piave e via Pomeria prima di entrare in centro storico per arrivare fino a sotto il palazzo comunale e la Prefettura. "Proprio dalla Prefettura continuano a non arrivare risposte alla richiesta di convocazione di un tavolo che abbiamo inviato ormai tre settimane fa – scrivono i rappresentanti del sindacato Sudd Cobas – . Nel frattempo migliaia di cittadini che lavorano in questo distretto continuano a subire ritardi indecenti per il rilascio dei permessi di soggiorno. Molto spesso i permessi vengono consegnati quando sono già vicini alla scadenza, dopo aver costretto il cittadino straniero ad un epopea fatta di attese infinite che si protraggono anche per un anno e lunghe code davanti agli uffici. La Prefettura non può continuare ad ignorare la voce di migliaia di cittadini di questa città".

La battaglia del Sudd Cobas, dunque, si incentra sulla rivendicazione di diritti e spazia dalla lotta contro lo sfruttamento del lavoro a quello per il rilascio dei permessi di soggiorno in tempi debiti.

Una prima manifestazione che potrebbe replicarsi a stretto giro di tempo se le richieste dell’organizzazione sindacale non saranno prese in considerazione.

"Senza risposte, la mobilitazione si intensificherà", annunciano i sindacalisti che entrano nel dettaglio di ulteriori domande rivolte all’amministrazione comunale.

"Con la mobilitazione di oggi chiediamo al Comune di Prato di agire per permettere alle migliaia di lavoratori del distretto di vedersi riconosciuta la residenza anagrafica", affermano nel comunicato a fine manifestazione. Una istanza che trova motivazione in una serie di riflessioni che possono avere incidenze nel tessuto sociale.

"La precarietà abitativa di questi lavoratori non può produrre anche la loro esclusione dalla cittadinanza, dal welfare e dalla sanità – sostengono gli esponenti del Sudd Cobas –. Chi qui lavora e paga le tasse non può essere trattato da cittadino di serie B". A questo proposito, però, un passo avanti è già stato fatto perché "il 23 aprile una nostra delegazione incontrerà a questo fine l’assessore Blasi".

Ma il colpo d’occhio sulla manifestazione pre pasquale fotografa un fatto evidente: "La piazza di oggi conferma che c’è bisogno di risposte immediate e la giornata di oggi si intreccia alla campagna di scioperi e picchetti della Primavera8x5 – concludono i sindacalisti – . L’obiettivo è spezzare il circolo vizioso tra sfruttamento in fabbrica e precarietà ed esclusione sociale".