Battaglia sui conti. Arrivano gli esposti: "Adesso chiarezza". Cda ancora nel mirino

Curcio (Lega) si è rivolto alla Corte dei conti e alla Finanza. M5S ha chiesto le dimissioni di Bini Smaghi, duro anche il Pd.

Battaglia sui conti. Arrivano gli esposti: "Adesso chiarezza". Cda ancora nel mirino

Battaglia sui conti. Arrivano gli esposti: "Adesso chiarezza". Cda ancora nel mirino

Detto, fatto. Gli atti del cda con tanto di spese documentate sono passati dalle mani del consigliere della Lega Marco Curcio al tavolo della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza. Un doppio esposto presentato ieri dal consigliere leghista intenzionato ad andare a fondo.

"Carta canta – afferma Curcio – ci sono accordi contrattuali disattesi, un’abbondanza di disinvoltura da parte di alcuni membri del cda, controlli poco approfonditi di Comune e Regione, scelte del presidente che vanno a ricadere negativamente sul bilancio e che a lungo andare hanno portato alla situazione drammatica del museo".

Come era prevedibile ieri in commissione controllo e garanzia si sono surriscaldati gli animi. Dalla Lega al Pd, i consiglieri non hanno fatto sconti alla gestione targata Bini Smaghi e al direttore Collicelli Cagol, rimasto sempre in silenzio in Comune. È stata la consigliera indipendente Marilena Garnier ad aprire la discussione attaccando l’attuale gestione: "Nell’anno in cui il Pretorio e il Museo del Tessuto incrementano i visitatori, il Pecci stacca appena 15mila biglietti, l’Associazione Pecci dice che rischiamo di mettere all’asta alcune opere della collezione permanente, mentre alla richiesta di atti da parte di un organo istituzionale vengono fornite copie oscurate. E’ possibile?". Prima ancora era stato il presidente della commissione Leonardo Soldi a sollevare perplessità circa la privacy alla quale aveva fatto appello Bini Smaghi in relazione alla mancata consegna dei verbali del cda. È stato poi Carmine Maioriello (Cinque Stelle) a invocare le dimissioni del presidente, mentre il Centrodestra per voce di Claudiu Stanasel ha rimarcato "la mancanza di rispetto per la città".

Marco Sapia (Pd) ha attaccato la scelta di "licenziare due lavoratori invece di trovare investitori e pensare ad un’opera di rilancio". Una discussione accesa alla quale si è aggiunto l’intervento dell’assessore alla cultura Simone Mangani che ha rivendicato gli investimenti del Comune aggiungendo che sul rinnovo del cda si procederà in accordo con la Regione.

Si.Bi.