REDAZIONE PRATO

Blitz anti-caporalato a Montemurlo. Nella sartoria 19 operai in nero su 21

Il controllo dell’Ispettorato nazionale del lavoro ha riguardato un’azienda gestita da un imprenditore cinese

Blitz anti-caporalato a Montemurlo. Nella sartoria 19 operai in nero su 21

Lavoravano in nero in una sartoria a Montemurlo con orari impossibili – comprese le ore notturne – e precarie condizioni igieniche all’interno del capannone, dove ha sede la ditta di proprietà di un imprenditore di originecinese, la cui attività è stata sospesa in seguito al controllo anti-caporalato degli ispettori del lavoro.

Controllo che ha portato la squadra interforze a scoprire che 19 lavoratori su 21 erano senza contratto.

L’operazione che si è conclusa mercoledì notte nella zona industriale di Montemurlo rientra nell’ambito del progetto "Alt Caporalato!" coordinato dall’Ispettorato nazionale del lavoro e ha riguardato un’attività di vigilanza straordinaria nei confronti di una ditta di confezione tessile a conduzione cinese.

L’ispezione è stata eseguita da ispettori del lavoro di Prato, da ispettori provenienti dall’Ispettorato del lavoro di Roma e di Novara-Verbania, dai militari del Nucleo carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Prato, con la collaborazione del comando provinciale dei carabinieri, congiuntamente alla polizia municipale di Prato, e con l’intervento dei mediatori culturali dell’organizzazione internazionale per le migrazioni.

È risultato che l’impresa occupava nelle lavorazioni a ciclo continuo tramite telai a maglieria, ben 19 operai in nero (di cui 9 donne e 10 uomini), tutti di etnia cinese, sui 21 occupati.

Gli ispettori hanno adottato provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Gli accertamenti sono in corso con riferimento ad altri profili di irregolarità dell’impresa di sartoria. Il progetto "Alt Caporalato!" aveva rilevato già nel 2023 situazioni di illegalità all’interno delle aziende a gestione cinese, in provicia di Prato. Nel luglio 2023 furono sanzionate dopo i controlli del personale dell’Ispettorato del lavoro di Prato-Pistoia, 11 aziende, tra laboratori tessili e pronto moda – con sedi a Prato, Montemurlo, Carmignano e Poggio a Caiano – con la sospensione dell’attività a causa delle irregolarità riscontrate: in particolare in 7 per lavoro nero, 1 per motivi di sicurezza. Furono 70 i lavoratori controllati, di cui il 45% donne, tutti stranieri extracomunitari: 23 quelli risultati irregolari, di cui 14 completamente in nero. Ancora 5 erano senza regolare permesso di soggiorno, due vittime del reato di caporalato.

Il risultato finale dell’operazione fu la denuncia di 12 cittadini cinesi, titolari delle ditte ispezionate, per lo sfruttamento dei lavoratori.

Elena Duranti