Virus cinese, mascherine e guanti per i carabinieri durante il blitz nella bisca

L'alta attenzione per il coronavirus modifica anche le prassi delle forze dell'ordine

Un momento del controllo

Un momento del controllo

Prato, 30 gennaio 2020 - La scorsa notte i Carabinieri del Comando Provinciale di Prato, insieme alla Polizia Municipale, hanno fatto irruzione in una bisca clandestina negli scantinati di un palazzo di via Filzi. Il blitz è scattato a conclusione di diversi giorni di indagini e appostamenti, quando è stata raggiunta la certezza che in quello scantinato si giocasse d'azzardo.

In tutto venti le persone denunciate per gioco d’azzardo e tra essi i due organizzatori della bisca ai quali è stata contestato il più grave reato di conduzione di sala da gioco clandestina. A seguito dell’operazione è scattato automaticamente il sequestro del denaro rinvenuto nella cassa degli organizzatori, delle tessere utilizzate quali fiches, nonché degli strumenti da gioco. La sala era peraltro protetta da un sistema di videosservazione che i militari sono riusciti ad eludere prima che si chiudesse la grande cancellata posta a protezione dell’ampio salone che ospitava innumerevoli tavoli per il gioco del Mahjong.

Contestata dalla Polizia Municipale anche una serie di illeciti penali derivanti dalla modificazione strutturale dei locali e dal cambio della loro destinazione d’uso.

E l'alta attenzione che si registra in Italia sulla questione coronavirus modifica anche le prassi delle forze dell'ordine. Carabinieri e agenti della Municipale sapevano infatti di dover operare all’interno di locali seminterrati, poco arieggiati e che di prassi possono ospitare contemporaneamente diverse decine di persone; tra queste decine di cittadini cinesi, alcuni erano tornati da poco dalla Cina. Per questo sono stati utilizzati rigorosi presidi di protezione sanitaria come mascherine e guanti con i quali forze l’ordine sono state sempre equipaggiate durante l’intero arco dell’operazione. Sono scattati immediatamente i controlli su alcuni clandestini presenti al fine di verificare la data del loro ingresso in Italia e la regione di provenienza. Tuttavia al momento nessuno pare provenire dalla provincia dello Hubei di cui Wuhan è il capoluogo.