Blitz per gli abusivi di Chinatown Fuggi fuggi fra le casse di verdura

La Municipale interviene dopo le proteste dei residenti. Le urla di una donna per non andare in centrale. .

Ore 10,30, piazza dell’Immaginario, arrivano tre pattuglie dalle quali scendono nove agenti. Va in scena il secondo blitz in pochi giorni da parte della polizia municipale dopo le denunce pubblicate da La Nazione, che ha dato voce a residenti esasperati per il ritorno di venditori abusivi, sporcizia, odori nauseabondi e degrado. A Chinatown ieri era un giorno come un altro senza niente che potesse ricordare la pandemia che per tre mesi ha paralizzato le attività e il brulicare tipico del Macrolotto zero. A terra una distesa di cassette di plastica nera senza alcun rispetto delle norme igieniche: insalata, zucche, cetrioli giganti, rape bianche, le solite verdure maxi. A venderle ci sono due donne e un uomo. Qurest’ultimo, appena vede avvicinarsi i lampeggianti delle pattuglie, fugge verso via Filzi. Rimangono sul posto le due donne che alla richiesta degli agenti di esibire i documenti d’identità non sanno dare nessuna risposta. La prima donna orientale viene fatta salire sull’auto di servizio della Municipale. La seconda, invece, inizia a dare in escandescenze: urla, pianti, poi si è gettata a terra. Tanto che servono quattro agenti per calmarla.

Niente da fare. C’è chi riprende il blitz col telefonino. Intorno in un battibaleno si formano capannelli di uomini e donne cinesi: parlottano, osservano. Restano a distanza. Intanto la venditrice abusiva continua a piangere, si intuisce che sta chiedendo di non essere portata al comando. "No controlli. Io bambini, miei bambini". La donna continua così senza fermarsi tanto che alla fine ci vogliono tre agenti per sollevarla e farla entrare nel furgoncino. Se ha i documenti in regola rischia una multa da 500 euro che difficilmente, a detta della municipale, verrà pagata. Altrimenti sarà accompagnata in questura per le pratiche di espulsione. La verdura viene sequestrata e qui arriva la beffa. Già, perché la merce sequestrata (in questo caso verdura senza alcun valore) dovrà essere smaltita dall’amministrazione: una ditta specializzata dovrà ritirarla dal comando dei piazza Macelli e portarla in discarica con costi alti rispetto ai benefici.

Le cassette di plastica invece saranno ritirate da Alia perché i rifiuti su area pubblica possono essere recuperati e smaltiti. Ore 10.50 il blitz è finito: gli agenti ripartono verso il comando per i dovuti controlli sulle due venditrici abusive. Passano poco meno di dieci minuti: in piazza dell’Immaginario arriva un furgone bianco scende un uomo e inizia a scaricare una, due, cinque cassette piene di maxi verdure. La vendita ricomincia.

Silvia Bini