REDAZIONE PRATO

Boccata d’ossigeno per la Dogaia. Il governo annuncia l’arrivo di 36 agenti della penitenziaria

Il sottosegretario alla Giustizia Delmastro spiega che sono stati assunti oltre mille operatori di cui 125 destinati in Toscana. La casa circondariale di Prato ha una scopertura di organico del 70%.

L’interno della Dogaia

L’interno della Dogaia

Finalmente una buona notizia per la casa circondariale della Dogaia. Dopo mesi difficili e un 2024 che si è chiuso con la gestione di 80 eventi critici e cinque suicidi, ieri il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove ha annunciato l’arrivo a Prato di 36 nuovi agenti di polizia penitenziaria. Una boccata di ossigeno per il carcere di Maliseti che da anni è alle prese con una scopertura di organico che sfiora il 70%.

Il sottosegretario ha detto che con la conclusione del 184° corso allievi della polizia penitenziaria, 1327 nuovi agenti entreranno in servizio presso gli istituti penitenziari italiani. Quelli destinati alle carceri toscane sono 125 di cui 36 saranno destinati a Prato e 50 a Sollicciano, le due strutture che negli ultimi tempi hanno sofferto di più a causa degli episodi violenti avvenuti al loro interno e alle difficoltà del personale a operare per la grave carenza di organico. "Le nuove assunzioni si innestano nel percorso intrapreso dal Governo negli ultimi 28 mesi e finalizzato a potenziare gli organici delle forze dell’ordine – ha detto Delmastro –, e in particolare la polizia penitenziaria. Presto ci saranno altre assegnazioni: 2568 agenti inizieranno il 185° corso a maggio mentre, con la firma del nuovo bando allievi agenti del 15 gennaio scorso, è iniziato il reclutamento di ulteriori 3.246 unità".

Un sospiro di sollievo dopo le segnalazioni di disordini avvenuti alla Dogaia a cominciare dalla sera di Capodanno quando una decina di detenuti non sono rientrati in cella creando momenti di tensione. Appena sabato scorso, invece, un gruppo di detenuti ha aggredito gli agenti con spranghe e ha tentato di appiccare il fuoco alle celle. Da anni i sindacati segnalano la situazione difficile della Dogaia.

L.N.