REDAZIONE PRATO

Bonifica dal serpentino Sono arrivate le ruspe

La Daf ha aperto il cantiere per liberare l’ex ospedale dal materiale con amianto

Bonifica dal serpentino Sono arrivate le ruspe

Sopralluogo e installazione delle baracche di cantiere per l’avvio delle operazioni di rimozione del serpentino rinvenuto sotto l’asfalto in uno dei parcheggi dell’ex ospedale Misericordia e Dolce. Ieri mattina gli automezzi della Daf hanno varcato l’ingresso dell’ex area ospedaliera per trasportare le baracche mobili ad uso dei tecnici e degli operai che saranno impegnati nell’intervento di bonifica, così come apporvato dalla conferenza dei servizi da Arpat e Comune di Prato su proposta dell’azienda sanitaria Toscana Centro. Ieri mattina sono state collocate le strutture mobili nella zona con ingresso da via Cavour. Insieme alle baracche sono arrivate anche le ruspe che entreranno in funzione già dalle prossime ore per la bonifica di circa 300-400 metri quadrati di serpentino o marmo verde, ritenuto nocivo in quanto contenente amianto. Il materiale inquinante è stato trovato nel parcheggio dal lato di Sant’Orsola e Cicognini, quando è stato rimosso l’asfalto.

Che fine farà, allora, il marmo verde rimosso? In parte sarà interrato all’interno del cratere rimasto dall’abbattimento delle fondamenta degli edifici dell’ex presidio ospedaliero Misericordia e Dolce.

Siamo giunti all’ultimo atto prima che l’area possa entrare definitivamente in mano all’amministrazione comunale per dare seguito al progetto del parco urbano. Stando alle previsioni dell’ufficio tecnico dell’Asl Centro saranno necessarie alcune settimane - la data presunta è il 15 giugno, salvo imprevisti - perché la Daf, la ditta che si è aggiudicata l’appalto di demolizione del Misericordia e Dolce, possa completare l’intervento finale sul cratere. Con l’intervento i tecnici provvederanno a ricoprire la buca derivata dall’abbattimento degli edifici dell’ex ospedale pratese con circa un metro di terra, che è stata recuperata dallo scavo per la costruzione della vasca di espansione del nuovo ospedale Santo Stefano. Sa.Be.