Borsa di montone, vetrina mondiale. Fondi per l’agrobiodiversità toscana

Curiosità per il frutto valbisentino al salone di Torino. Il produttore Rossini: "In tanti volevano saperne di più"

Borsa di montone, vetrina mondiale. Fondi per l’agrobiodiversità toscana

L’agricoltore Simone Rossini

Ha debuttato sulle passerelle internazionali il pomodoro valbisentino, il Borsa di Montone, che di recente è stato portato dal suo "scopritore" e agricoltore custode, Simone Rossini, al Salone del Gusto di Torino, la manifestazione enogastronomica internazionale di Slow Food che riunisce ogni due anni produttori del settore agroalimentare, da tutto il mondo.

Tanta curiosità attorno al pomodoro dalla forma e dal colore particolare, legati al sapore eccezionale, che è stato coltivato negli orti valbisentini (unico luogo in cui la varietà è stata trovata) dal dopoguerra e che sta conquistando negli ultimi anni il mercato locale. In tanti si sono soffermati dal produttore di Cantagallo per saperne di più su questo pomodoro e la sua terra di origine, la Valbisenzio.

Il pomodoro Borsa di Montone insignito del sigillo di "Campagna Amica" è tutelato dalla Regione. E proprio la Regione, in questi giorni, ha stanziato 2,5 milioni di euro per la tutela e il recupero di specie a rischio estinzione con lo scopo di salvaguardare l’agrobiodiversità toscana. Per il 2024 la Regione ha destinato 1 milione e 870mila euro. Il sostegno finanziario previsto nell’ambito del Complemento di sviluppo rurale 2023/2027, va a sostegno degli attuali 206 agricoltori custodi che si sono impegnati a conservare circa 235 varietà locali a rischio di estinzione della Toscana.

I nominativi delle specie a rischio sono pubblicati on line all’indirizzo http://germoplasma.regione.toscana.it. Alla somma di 1 milione e 875mila euro, nei prossimi quattro anni saranno aggiunti 625mila euro che verranno messi a bando nei prossimi mesi dalla Regione per l’attività di recupero e valorizzazione delle stesse risorse genetiche maggiormente a rischio a di estinzione allo scopo di reintrodurle in coltivazione e allevamento presso le aziende agricole toscane.