Borsi, il gestore Griggio ai saluti. Il futuro del teatro ora è un rebus

La struttura, chiusa da oltre un anno, ha bisogno di lavori per tornare a norma e riaprire. Mancano i soldi. La Diocesi al momento non ha alcun progetto per rilanciare la storica sala: si cerca una sòluzione.

Borsi, il gestore Griggio ai saluti. Il futuro del teatro ora è un rebus

Borsi, il gestore Griggio ai saluti. Il futuro del teatro ora è un rebus

"Il Borsi è chiuso dal 31 marzo 2023, ma ha comunque dei costi e i tempi di attesa del progetto di ristrutturazione sono per noi insostenibili. Non ci sono colpevoli né vittime". Daniele Griggio ha alzato definitivamente bandiera bianca. Da sette anni gestore (con un accordo di comodato d’uso con il proprietario, ossia il Seminario Vescovile) del teatro di via San Fabiano, il presidente dell’associazione Aps Pratoteatro è stato costretto a fare un passo indietro. Le cause sono di natura economico. Al Borsi ci sono dei lavori di ristrutturazione da affrontare per far sì che il teatro riapra, in quanto attualmente non a norma, secondo l’indicazione dei vigili del fuoco a seguito di un’ispezione del 2023. Lavori i cui costi, come da accordo, non devono ricadere sul proprietario (che in cambio non chiede alcunché per l’affitto), bensì sul gestore.

"Ho tentato in tutti i modi di trovare i fondi per traghettare l’associazione alla riapertura del Borsi: spettacoli al Magnolfi e al Fabbrichino (purtroppo nel periodo tremendo dell’alluvione a Prato), con una campagna di tesseramento e raccolta fondi che non ha funzionato e con i nostri laboratori a Officina Giovani. Abbiamo anche cercato sponsor - ha sottolineato Griggio, che dopo aver raccolto 12mila euro l’anno scorso, quest’anno è arrivato ad appena 600 euro - ma chi è disposto a sponsorizzare un teatro chiuso senza nessuna data certa di riapertura? Alla fine il Borsi è diventato un peso per le fragili spalle di Aps Pratoteatro. E anche l’idea di accollarci il Superbonus era diventata una responsabilità che non potevamo assumerci. E poi gli interminabili tempi dell’iter burocratico. Dopo quindici mesi e, ad oggi, non c’era nessuna certezza sull’inizio dei lavori e tantomeno sulla riapertura". Lavori di cui aveva parlato mesi fa anche l’imprenditore edile Manuele Lo Conte, al momento dell’ingresso in Ope-Fin.

Griggio ha sottolineato che "né il Comune di Prato né il Seminario Vescovile hanno nulla a che vedere con questa mia decisione. Il Comune non può finanziare attività private e comunque ha aiutato Aps Pratoteatro durante tutto l’inverno scorso ospitandoci al Magnolfi e a Officina Giovani con i nostri spettacoli e laboratori. La Proprietà non aveva nessuna partecipazione o obbligo nella gestione del Borsi che era solo ed esclusiva responsabilità di Aps Pratoteatro".

Aps Pratoteatro che adesso continuerà la sua attività con corsi e laboratori nella sala della scuola La Gang del Bosco di Veronica Versace Scopelliti e a dicembre con un saggio su Ionesco. E il Borsi che fine farà? Una domanda a cui si fa fatica a rispondere in questo momento. Dalla Diocesi fanno sapere che al momento non ci sono progetti in ballo. Percorribile la strada che porta all’affidamento ad un nuovo gestore, a patto che si carichi sulle spalle le spese per i lavori di ristruttuazione, che comprendono anche l’acquisto dei sedili (venduti a suo tempo da Griggio) e gli arredi. Nessun piano insomma e il futuro appare un rebus: per adesso il teatro rimarrà chiuso.

Francesco Bocchini