REDAZIONE PRATO

Botte e gelosia, stalker alla sbarra Minacce e tentata estorsione alla ex

E’ finita in tribunale la relazione sentimentale fra una pratese di 57 anni ed un gambiano di 26. Lo straniero deve rispettare il divieto di avvicinamento e indossare il braccialetto elettronico .

Botte e gelosia, stalker alla sbarra Minacce e tentata estorsione alla ex

Accecato dalla gelosia l’ha picchiata con calci, pugni, morsicandole anche un dito nel tentativo di strapparle di mano il telefono cellulare e controllare chiamate e messaggi. Alla fine la donna, una pratese di 57 anni, è stata costretta a rivolgersi al pronto soccorso del Santo Stefano, dove i medici le hanno riscontrato lesioni con referto di 25 giorni. L’aggressore, il compagno più giovane di lei di 31 anni, un gambiano classe 1997 difeso dall’avvocato Amanda Veggia, adesso è a giudizio davanti al giudice del tribunale di Prato, Malerba (il pubblico ministero è Dini) e deve rispondere di stalking, tentata estorsione e lesioni. L’episodio risale a maggio del 2022, quando la relazione sentimentale fra i due pareva ormai agli sgoccioli. Un fatto violento che ha spinto la 57enne - difesa dall’avvocato Christian Vannucchi - a dire basta ad un rapporto nato nel 2021, quando ha conosciuto il ragazzo ed ha iniziato ad aiutarlo e ad accudirlo come un amico, prendendosi cura di lui con piccole azioni quotidiane, come lavare i panni e preparare da mangiare. Il giovane all’epoca era ai domiciliari (sembra che la vittima ne fosse all’oscuro) per questioni legate alla droga e anche, dicono gli atti processuali, per un episodio di lesioni a carico di un’altra ex per il quale risulta sporta querela. Quel rapporto amicale piano piano si è trasformato in qualcosa di differente, spostandosi sul piano sentimentale amoroso.

Dunque, a maggio 2022, dopo l’aggressione, la donna ha deciso di chiudere ogni tipo di relazione con lo straniero. Quest’ultimo, però, non si dà pace e continua a presentarsi sotto casa della ex, lasciando dei segni inequivocabili della sua presenza: dal nome scritto sul cofano della macchina della 57enne, alla fotografia del campanello di casa inviato sul cellulare della compagna. Più volte ha provato a riavvicinarsi alla donna, alternando minacce anche nei confronti delle due figlie della ex (avrebbe anche manifestato l’intento di tagliare la gola alle ragazze), a minacce di suicidio e di appiccare fuoco alla abitazione di lei. Insomma una vita impossibile e stravolta. Infatti, la 57enne ha rivelato successivamente che aveva subito già precedenti aggressioni nell’ottobre e nel dicembre 2021: in quelle occasioni il giovane pretendeva che la compagna inviasse soldi alla famiglia in Gambia. Il 26enne, al quale è stata applicata la misura di divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, ieri è stato sentito dal giudice Malerba (il procedimento è stato trasformato da immediato in abbreviato): la discussione è stata rinviata a giugno.

Sara Bessi