REDAZIONE PRATO

Bugetti guida il fronte dei sindaci. Multiutility, il 23 nuova assemblea

La sindaca di Prato si è confrontata con i soci della holding. Obiettivo più condivisione e allargare i confini

La sindaca di Prato si è confrontata con i soci della holding. Obiettivo più condivisione e allargare i confini

La sindaca di Prato si è confrontata con i soci della holding. Obiettivo più condivisione e allargare i confini

Agenda fitta di appuntamenti: il destino della Multiutility della Toscana per la gestione dei servizi pubblici (acqua, energia, rifiuti) è in cima ai pensieri della sindaca di Prato Ilaria Bugetti. Perché lei tra i sindaci (64 soci della holding nata sotto la gestione di Alia) è la capofila e la portabandiera, la rappresentante. Un ruolo che le è stato dato dopo l’assemblea di fine settembre e che Bugetti sta interpretando con grande vigore. Ha già parlato, via videoconferenza, con i soci dei Comuni più grandi (tra cui Firenze, Empoli, Pistoia, quelli della piana fiorentina e tanti altri) e il 10 ottobre dialogherà con i sindaci della provincia pratese. Il 23 ottobre nuova assemblea dei soci a Firenze.

Obiettivo dei confronti: creare ampia e approfondita condivisione sul progetto e verificare tutti insieme la possibilità che il piano della holding si possa allargare ad altri territori toscani.

Bugetti guida il fronte dei Comuni: sono i soci di Alia Multiutility e vogliono riprendere in mano le redini delle decisioni.

Operazione non facile dopo un’estate di continue fibrillazioni, non finite, sul piano industriale del colosso dei servizi pubblici.

Tre i fronti apertissimi: come portare avanti gli ingenti investimenti dopo lo stop alla Borsa firmato dal segretario regionale Pd Emiliano Fossi; il destino della gestione idrica in Toscana visto che esponenti della sinistra dem hanno lanciato l’idea di una società ad hoc per l’acqua pubblica; il ruolo di Acea, società romana del Comune capitolino, che da liquidata da Publiacqua potrebbe diventare protagonista dello scenario dei servizi in Toscana e non solo.

A fronte di questi dubbioni ha fatto particolare rumore, specialmente dentro il Pd ma anche ai piani alti di Alia, Estra e Publiacqua, l’intervista pubblicata ieri da La Nazione a Matteo Biffoni in cui evidenzia "che togliere l’acqua dalla holding vuol dire rinunciare al progetto".

Certo il clima "che si sta costruendo intorno alla costruzione della multiutility non facilita l’ingresso di territori che pur erano già molto predisposti - sottolinea Biffoni - E’ davvero un peccato. Ma bisogna continuare a dedicarci tempo ed energia, con uno sforzo politico collettivo di generosità e di lungimiranza per definire intorno a questa operzione un clima diverso, molto più laico e rilassato rispetto al percorso. È l’operazione che va fatta se vogliamo offrire servizi migliori e mantenere le redini del controllo in Toscana. Altrimenti presto saremo in balia degli eventi e dei colossi dei servizi che già operano nella nostra Regione: l’unico antidoto è continuare a crederci e a lavorarci".

E sul destino di Acea in Publiacqua ha detto chiaramente: "Noi avevamo intenzione, nel percorso di costruzione della Multiutility, di liquidare la quota di Acea proprio per riprendere in mano l’intera gestione del sistema acque. Non ne capisco davvero la ratio". Dentro il Pd ci sono anime e posizioni diverse. Alessandra Nardini, assessora regionale, ambasciatrice del territorio pisano, guarda alla tutela del bene comune e alla società Acque ("Sono assolutamente favorevole al percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, in particolare per quanto riguarda l’azienda del mio territorio, Acque SpA"), l’assessora regionale Monia Monni si è messa di traverso all’evoluzione della Multiutility ed ha ipotizzato una società pubblica per gli investimenti idrici; investimenti che stanno a cuore proprio ad Acea.

Intanto nell’orbita Multiutility si registrano le dimissioni di Demetrio Mauro, manager legatissimo all’ad di Alia Alberto Irace, da amministratore delegato di Estra energie. Resta saldo nella Multiutility come Cfo (Chief financial officier).

Luigi Caroppo