Maria Lardara
Cronaca

"Bullismo in classe", mamma esasperata diffida la scuola media. "Incubo per mia figlia"

La ragazzina verrebbe presa di mira con insulti e minacce di botte. Per la dirigente scolastica "non è bullissmo, ma sono dinamiche che succedono fra adolescenti. I professori hanno parlato con i ragazzi"

Bullismo in una foto di repertorio

Bullismo in una foto di repertorio

Prato, 30 maggio 2024 - Per la mamma è bullismo, per la preside no. Per la mamma l’esasperazione è tale da ricorrere a un legale per diffidare la scuola, per la dirigente la situazione è rientrata. Storie di disagio sui banchi di una scuola cittadina, in una prima classe della secondaria di primo grado (non ne facciamo il nome per tutelare la privacy della bambina). Una storia che, secondo la ricostruzione della mamma, si trascina ormai da mesi culminando alla fine del 2023 in un primo colloquio con la dirigente per chiedere dei provvedimenti a tutela della figlia. Presa di mira da alcuni compagni con frasi offensive del tipo "Ti stupro tua madre", minacciata di botte e spesso importunata con frasi a sfondo sessuale, derubata di libri e quaderni, fino alla goccia di venerdì scorso, quella che ha fatto traboccare il vaso. "Bullizzata con bigliettini fatti girare sotto i banchi in cui s’incitava a bruciare la parte della foto di classe in cui c’è mia figlia che – racconta il genitore - ormai da mesi soffre di attacchi d’ansia".

Un contesto classe ‘difficile’ di cui si è occupata anche la psicologa dell’istituto comprensivo. La mamma ribadisce che il suo non è un attacco al corpo docenti. "Ciò che potevano fare i professori è stato fatto. Il problema è che, nonostante le promesse di intervento, nessun provvedimento per tutelare mia figlia è stato adottato, ad eccezione di qualche intervento dei singoli docenti". Una decisione, quella di diffidare l’istituto, che non è certo stata presa a cuor leggero dalla donna, maturata dopo diverse richieste di intervento alla dirigenza. L’ultima, venerdì, dopo le ennesime offese alla figlia in lacrime: in quell’occasione c’è stato un secondo incontro con la dirigente. Fra le cose contestate nell’atto di diffida, una serie di comportamenti in classe legati all’uso improprio del telefonino durante le lezioni "anche per visionare siti a sfondo sessuale e importunare la minore".

La lettera fa riferimento anche a sistematiche prevaricazioni, "offese e atti di violenza fisica, sfociati nel lancio di sedie e oggetti". Diversa la valutazione della preside alla quale non va giù la denuncia di bullismo. "Quest’ultimo implica una serie di atti ripetuti nel tempo e invece qui siamo di fronte a cose che succedono fra adolescenti. In ogni caso, i provvedimenti sono stati presi e c’è la piena disponibilità a spiegarli di volta in volta nei limiti della privacy. Sono stati immediatamente intercettati alcuni episodi e i professori hanno parlato con i ragazzi". Note sì ma non risulterebbe nessuna sospensione degli studenti coinvolti. La lettera chiama in causa "l’inerzia serbata finora dal personale dell’istituto" e la complessità data un contesto multietnico nella misura in cui non può rappresentare una scusa "il fatto che numerosi alunni siano stranieri e che spesso le famiglie si disinteressino dei problemi scolastici". Ma su questo punto la mamma è chiara. "Il bullismo è bullismo, per me non ha connotazione etnica". La preside frena sulla possibilità di cambiare classe: "Non poteva essere fatta nel corso dell’anno. A settembre deciderà la nuova dirigente".