Bu, Buzzi bu! Tutti in coro. E’ il gruppo che fa funzionare la rivista del Buzzi, commedia della pratesità, e che la presenta al Politeama ogni anno. "Siamo un gruppo di lavoro eterogeneo – sottolinea Marco Pugi, 35 anni, uno degli autori – con interpreti di ogni età, dai 16 ai 70 anni, legati dal fuoco di questa tradizione cittadina. Da portare avanti con gioia e a ogni costo".
Quest’anno, il 2025, segnerà anche il ritorno nel gruppo niente di meno che di Francesco Nuti. L’omonimo del grande regista – scomparso nel 2023, che proprio dalla rivista iniziò – è uno studente di meccanica al Buzzi di 19 anni, al suo esordio come attore. Con lui nel cast anche altri artisti noti, il veterano Fabio Galeotti e Davide Reggioli detto "Orzo" perché da piccolo diede il volto alla pubblicità dell’Orzobimbo e che ora, dopo gli studi di chimica, risiede a Sarzana, eppure da grande appassionato della rivista torna a Prato due volte la settimana per le prove. Il gruppo di 70 artisti, tra attori e ballerini, gira anche grazie ai decani delle Pagliette: c’è chi è alla sua 16esima volta come Alessandro Scarlini e Alessio Bracciotti. Poi c’è Alessandro Ricci, il maraja del 2024, che ha un altro ruolo, coperto da segreto.
Il titolo della nuova rivista è "Sappitù chiestao" e andrà in scena dal 27 al 29 marzo alle 21, con il gran finale di domenica 30 marzo in doppio spettacolo alle 16.30 e alle 21. I biglietti si trovano al botteghino del Politeama, nei Boxoffice e su www.ticketone.it.
Lo spettacolo è stato scritto da Marco Pugi, Claudio Chiti e Simone Leoni. La produzione è si Gabriele Villoresi e Giovanni Biagioli. "Per la storia – aggiunge Pugi – siamo partiti dall’idea di creare un giallo per la prima volta. Si tratta di un vero caso da risolvere. Una sparizione. Gag dopo gag il pubblico capirà quello che manca. Posso anticipare che nel cast c’è una squadra della municipale che indaga". Le indagini spazieranno dal tessile, alle ricette tipiche fino al dialetto pratese. Per arrivare alla soluzione finale che, suspance, stupirà gli spettatori.
Ma ci sono anche le attrici? "Certo – aggiunge ridendo Pugi – e sono tutte delle strafighe (in realtà si tratta di uomini in abiti femminili, ndr) che recitano, ballano e cantano".
Una delle parodie vedrà al centro della scena la sindaca Ilaria Bugetti. In questi giorni, fino alla fine di marzo, il gruppo sta provando e riprovando negli spazi della parrocchia del Sacro Cuore ai Ciliani. Parte del ricavato della vendita dei biglietti andrà in beneficenza. L’anno scorso con l’incasso di 35mila euro sono state aiutate varie associazioni cittadine e data l’emergenza chi lavorò per l’alluvione, quest’anno stessa formula con contributi agli enti del territorio. "Tutto rimarrà a Prato, anche i ricavi dei Buzzini. La statuetta del 2025 richiama Sherlock Holmes che apre il suo impermeabile nascondendo le parti intime dietro una paglietta – continua – e vorrei citare anche le nostre ballerine pelose, le Monkeys e le Belles, ormai un mito, capitanate rispettivamente da Stefano Ballerini e da Stefano Taiti".
Le musiche e le canzoni (tra cui una sulla municipale e una sul sedano alla pratese, ndr) sono a cura di Fabio Fantini e Alessio Papi. Le coreografie sono di Viola Vannucchi ed Emanuele Iervolino, il trucco di Micol Passini e i costumi di Nicoletta Coppini.
Infine il costo del biglietto. "Il prezzo non è mai cambiato in 15 anni: da 30 euro per le prime file ai 10 dei loggioni laterali. C’è un motivo preciso – conclude Pugi – perché nessuno di noi ci guadagna un euro e vogliamo che tutti possano assistere, i giovani e i meno giovani. La rivista è una delle poche tradizioni rimaste autentiche e va preservata in tutti i modi. Queste due ore di leggerezza goliardica sono una filosofia di vita di cui Prato ha sempre bisogno".
Elena Duranti