REDAZIONE PRATO

Calciante morto, eseguita l’autopsia Ora si aspettano gli esami istologici

Confermato l’arresto del miocardio. Sarebbe inoltre emerso anche un problema alle coronarie

PRATO

Si è svolta ieri mattina ad anatomia patologica di Pistoia l’autopsia sul corpo di Gaddo Giusti, il 31enne dipendente di una azienda di termoidraulica e calciante della Palla Grossa nelle fila dei Verdi, deceduto sabato 6 agosto, 48 ore dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso del Santo Stefano. Un esame autoptico richiesto dalla Procura che ha aperto un fascicolo sul decesso del giovane e ha iscritto nel registro degli indagati col l’ipotesi di reato di omicidio colposo di cinque sanitari, quattro medici e un infermiere del pronto soccorso che nella notte fra il 3 e il 4 agosto hanno preso in carico il 31enne, giunto al Santo Stefano per un dolore toracico. Il giovane fu dimesso, dopo l’esecuzione degli accertamenti che avevano dato esito negativo, intorno a mezzogiorno del 4 agosto con una prognosi di due giorni.

Alle quattro ore di autopsia, eseguita dai due consulenti nominati dalla Procura - il dottor Luigi Papi, medico legale di Pisa e il dottor Alberto Conti, specialista della medicina d’urgenza di Massa - hanno partecipato anche i consulenti di parte nominati dai legali degli indagati e dei familiari del giovane.

Secondo quanto emerge dalle prime indiscrezioni, l’autopsia ha confermato che il decesso di Giusti è avvenuto per arresto del miocardio. Le risposte del perché ci sia stato quell’arresto cardiaco potranno essere fornite dagli esiti degli esami istologici sui materiali prelevati. E sempre dagli esami istologici arriverà un’altra importante risposta: quando ha avuto inizio in ordine temporale il processo che ha portato all’arresto del miocardio e se i sanitari del pronto soccorso avrebbero potuto rilevare tale eventualità quando il giovane è stato visitato e controllato in ospedale. I risultati degli accertamenti istologici saranno pronti nell’arco di una ventina di giorni, mentre i due consulenti della Procura si sono presi 60 giorni per il deposito formale della consulenza. Anche per gli esami tossicologici ci vorrà del tempo prima di avere delle risposte.

I consulenti hanno deciso di eseguire ulteriori approfondimenti sul cuore proprio per non tralasciare alcunchè e fare chiarezza sull’improvvisa morte di Giusti. Infatti, dalle prime risultanze dell’autopsia, sembrerebbe che sia emerso un problema a livello delle coronarie, che potrebbe essere di natura congenita. Un elemento, quest’ultimo, che richiede ulteriori ed approfonditi accertamenti che possano restituire un quadro completo sullo stato di salute del giovane.

I medici del pronto soccorso all’esito negativo degli esami previsti dal protocolli della medicina di urgenza per quanto riguarda l’indagine su pazienti con dolore toracico non avrebbero avuto motivo di attivare esami più complessi e puntuali, come quelli di terzo livello. Il che potrebbe far ipotizzare che non ci sarebbe stata negligenza o imperizia da parte dei sanitari che hanno seguito il 31enne e poi lo hanno dimesso. Ma a dirlo potranno essere soltanto le risposte scientifiche degli esami istologici. Sarà importante capire se i medici avrebbero potuto prevedere quel tipo di malore che è costato la vita al giovane calciante. Intanto si attende il nulla osta della Procura, che dovrebbe arrivare nelle prossime ore, perché la salma di Giusti possa essere restituita alla famiglia per le esequie funebri, curate dalla Misericordia di Prato.

Sara Bessi