REDAZIONE PRATO

Camminare nella storia della moda "I più grandi stilisti passano da qui"

E’ pronto il magazzino-museo dei fratelli Ricceri: catalogati oltre 40.000 campioni di tessuto creati per le maggiori griffe. È già fonte di ispirazione per designer di tutto il mondo. L’inaugurazione nel 2023

Camminare dentro la storia della moda, percorrere corridoi che profumano di tessile. Un tuffo nel passato, e anche nel futuro, perché un archivio tessile da 40.000 pezzi - catalogati e sistemati in serie su stand e scaffali - racconta non solo quello che è stato ma anche quello che sarà.

In fatto di moda nessuno inventa niente, dicono i grandi del settore. In un certo senso è davvero così: le tendenze si riadattano, magari con una nuova chiave di lettura, ma colori e intarsi restano quelli di sempre. È per questo motivo che l’archivio tessile della famiglia Ricceri è uno scrigno di tesori. Non a caso solo negli ultimi giorni nel capannone di via Bologna hanno fatto capolino i più grandi stilisti della moda internazionale.

Da Jacquemus, l’enfant prodige della moda francese, passando i creativi di Prada e Gucci, solo per citarne alcuni. Un tesoro sapientemente ricostruito che oggi è tappa fondamentale per chi fa moda, al civico 429 di via Bologna dove un tempo sorgeva la filatura Benelli, poi dismessa. Oltre 3.500 metri quadrati acquistati dai fratelli Ricceri nel 2017 con l’obiettivo di allestire un archivio tessile storico quale fonte d’ispirazione per designer e stilisti. L’impresa, rallentata dal Covid, è riuscita e ora l’ex fabbrica Benelli è finalmente diventata uno scrigno di tessuti unici prodotti negli ultimi trenta anni dall’azienda che vanta oltre un secolo di storia a servizio dei più importanti brand e firme del mondo. Pezzi rari che mostrano la sapienza artigiana tipica pratese e che valgono il prezzo del viaggio.

"L’archivio è un luogo vivo, un luogo di produzione industriale dal quale partiamo per creare le nuove collezioni", dice Francesco Ricceri. "Non è un museo, non volevamo che lo fosse". Si tratta invece di un capannone unito idealmente al lanificio fondato nel 1848, che ne è parte attiva e vitale. "Uno spazio emozionante", come lo ha definito chi ha avuto la fortuna di visitarlo (al momento è possibile entrare solo su prenotazione) nel quale sono contenute le produzioni degli ultimi trent’anni targate Ricceri, frutto della collaborazione con stilisti del calibro di Armani, Dior, Valentino, Max Mara, Hermès. Un viaggio nel tempo della storia del tessile che ora è possibile effettuare nell’ex fabbrica stretta tra via Bologna e il Fabbricone, nel cuore della città. "Abbiamo costruito un patrimonio che prima non c’era", aggiunge l’imprenditore. "Non è soltanto un archivio storico, ma un luogo di lavoro, dove sono contenuti tessuti che si possono riprendere e riutilizzare per eseguire nuove campionature. Grazie a questa opportunità è possibile lavorare su modelli unici, che abbiamo creato e messo a punto nel corso del tempo". Un concetto di lavoro che a Prato sta prendendo campo soltanto da poco tempo a questa parte. Sono poche, infatti, le imprese che possono vantare un archivio tessile che racchiude decenni: "Abbiamo riunito campioni catalogati degli ultimi 30 anni, ci sono le collezioni esclusive di tutti gli stilisti del mondo che possono essere viste, toccate e rivisitate. Nella moda nulla si inventa e tutto torna e questo archivio che ripercorre decenni di esclusive". Una realtà unica in tutto il distretto, quella del lanificio Ricceri, fondato dal nonno Luigi, del quale ancora oggi porta il nome con il ciclo produttivo completo all’interno dello stabilimento dove lavorano 120 persone.

L’archivio nel quale sarà presente anche un nucleo della collezione Zamori, acquisita da Ricceri poco prima della scomparsa dell’imprenditore Giancarlo Zamori avvenuta nel 2018, con una ricca selezione di tessuti d’alpaca, sarà inaugurato ufficialmente all’inizio del 2023. "Mancano gli ultimi dettagli e le ultime autorizzazioni prima di poterlo aprire al pubblico - conferma Ricceri -. Abbiamo in progetto di ristrutturare anche un altro edificio adiacente, circa mille metri quadrati che andranno ad arricchire la nostra storia". E dove, se non a Prato, è possibile passeggiare nelle collezioni di tessuti delle più grandi firme di sempre.

Silvia Bini