Caos metalmeccanici: "Serve un confronto"

La disdetta degli accordi territoriali metalmeccanici da parte di Confindustria preoccupa Prato. Il Pd propone il confronto per trovare soluzioni che tutelino lavoratori e imprese.

Caos metalmeccanici: "Serve un confronto"

Askel Fazio

"La disdetta degli accordi territoriali del settore metalmeccanico, decisa unilateralmente da Confindustria Toscana Nord, non è una buona notizia per la nostra provincia. Si tratta di una decisione miope che potrebbe incidere negativamente anche sulle relazioni sindacali di altri comparti produttivi, creando un precedente pericoloso per la nostra comunità". A prendere posizione è Aksel Fazio, consigliere comunale e responsabile lavoro Pd Prato, dopo che Confindustria Toscana Nord ha disdetto unilateralmente tutti gli accordi territoriali sottoscritti nei decenni con le categorie dei metalmeccanici. Una comunicazione giunta ai sindacati attraverso pec e che entrerà in vigore dal primo gennaio 2025. I sindacati hanno annunciato una manifestazione lunedì alle 10 sotto la sede di Confindustria in via Valentini.

"Come Partito Democratico pensiamo che l’unica strada percorribile sia quella della concertazione e del confronto, anche aspro, volto però alla risoluzione dei problemi – dice Fazio –. Pensare di migliorare la competitività delle imprese sui mercati nazionali ed internazionali a scapito delle lavoratrici e dei lavoratori è sempre sbagliato perché impoverisce il territorio e crea disparità anche tra le stesse imprese, indebolendo soprattutto quelle virtuose".

"Eliminando gli accordi territoriali – conclude il consigliere – si scarica tutto sulla contrattazione aziendale, superando quella dimensione di distretto che ha permesso a Prato e alla sua provincia di crescere in questi decenni. Come Partito Democratico lunedì 29 luglio saremo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici e ci faremo promotori di un tavolo di confronto con sindacati e organizzazioni datoriali per verificare se esiste la possibilità di costruire nuovi strumenti di contrattazione territoriale volti a difendere i diritti dei lavoratori e la buona impresa. Se i vecchi strumenti non sono adeguati, si lavora insieme per costruirne di nuovi".