Capannone distrutto dalle fiamme . Telecamere passate al setaccio

Non resta più nulla della Xin Shun Da, la ditta di logistica in via Nottingham devastata da un incendio. Le piste seguite dagli inquirenti sono diverse, anche un regolamento legato alla faida delle grucce.

Capannone distrutto dalle fiamme . Telecamere passate al setaccio

Capannone distrutto dalle fiamme . Telecamere passate al setaccio

E’ di natura certamente dolosa il rogo scoppiato nella notte fra domenica e lunedì alla ditta di logistica "Xin Shun Da" in via Nottingham 12 al Macrolotto 2. Una evidenza apparsa chiara fin dalle prime ore quando le fiamme e il fumo hanno avvolto il capannone distruggendolo completamente. Al suo interno infatti non è rimasto più nulla, solo un cumulo di cenere e detriti. Hanno retto solo i piloni esterni che sorreggono il capannone, mentre tutta la merce che era stoccata dentro e alcuni furgoni sono andati completamente distrutti. Di chi sia la mano che ha appiccato il fuoco è ancora tutto da chiarire.

Al lavoro ci sono i vigili del fuoco che devono capire quale si stata l’innesco del terribile incendio e la polizia che sta cercando di ricostruire quanto sia accaduto in quel capannone quella notte. C’è solo un testimone, un camionista pachistano che stava dormendo dentro l’abitacolo del suo furgone quando è stato svegliato dallo scoppio dei pneumatici degli altri tir. Ha fatto appena in tempo a mettersi in salvo ma non ha potuto vedere se c’era qualcun altro dentro il capannone. La polizia sta passando al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona: ogni ditta ne ha una e potrebbero aver ripreso i movimenti di chi ha dato fuoco alla Xin Shun Da. La ditta si occupa del trasferimento delle merci all’estero: un settore che in passato era già stato all’attenzione della procura antimafia che portò all’inchiesta "China truck", il cui processo è ancora in corso. Ma il sospetto è che possa esserci un collegamento con quella che viene definita la "guerra delle grucce", una faida all’interno del distretto cinese per accaparrasi il mercato. Infine c’è da capire se ci possa essere un collegamento con il tentato omicidio della settimana scorsa quando un cinese fu accoltellato in un night in via Scarlatti e lasciato moribondo in via Marsala. Tutte le piste sono aperte.

Intanto sul caso interviene il Sudd Cobas. "A maggio eravamo fuori dai cancelli di quel magazzino, si scioperava contro il supersfruttamento, i turni di dodici ore, il lavoro nero. Poi arrivò l’accordo. Due mesi dopo del magazzino ci sono solo ceneri – dicono Luca Toscano e Sarah Caudiero – Da anni denunciamo un’economia criminale e para-mafiosa che spadroneggia indisturbata nel distretto. E a rimetterci sono come sempre i lavoratori".

Laura Natoli