Se da un lato il governo, in accordo con le emittenti televisive, ha deciso di fare slittare al 15 ottobre l’inizio del percorso di transizione verso il digitale terrestre di seconda generazione, dall’altro già dal 23 agosto potrà scattare la corsa all’acquisto agevolato di un nuovo televisore. Da lunedì infatti entrerà in vigore il ‘Bonus rottamazione’ che garantirà uno sconto del 20% (fino a un massimo di 100 euro) nell’acquisto della nuova tv a tutti coloro che manderanno in pensione una vecchia televisione, ormai non più adeguata agli ultimi standard tecnologici. A differenza del vecchio ‘Bonus tv’ (rimborso fino a 50 euro per l’acquisto di una nuova televisione o decoder) che mette il paletto dell’Isee fino a 20mila euro per poterne usufruire, il ‘Bonus rottamazione’ si rivolge a tutti i cittadini senza vincoli reddituali (ricordiamo che i due bonus sono cumulabili).
L’unico requisito per ottenere il rimborso è quello di consegnare una vecchia tv al rivenditore del nuovo apparecchio. O in alternativa portarla in un’isola ecologica autorizzata che rilascerà un’apposita ricevuta di avvenuto smaltimento. Il governo ha stanziato 250 milioni di euro per questa operazione, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022. Oltre al vincolo della rottamazione di un vecchio apparecchio, per beneficiare dell’incentivo si deve pure essere residenti in Italia e in regola con i pagamenti del canone Rai. Ma quando avverrà lo switch-off fra vecchio digitale terrestre e quello di seconda generazione? La prima fase, inizialmente prevista per il 1° settembre, è slittata al 15 ottobre. Qui è previsto il passaggio al nuovo segnale Mpeg4, ma non c’è alcun obbligo per le emittenti televisive. Ogni azienda tv, quindi, potrà decidere se trasmettere con la nuova codifica o attendere il successivo decreto d’obbligo governativo previsto entro la fine dell’anno. In questa fase chi ha un televisore vecchio di qualche anno e che già non vede i canali hd, rischia seriamente di non potere più fruire di molti canali televisivi.
Da gennaio 2022 invece inizierà la seconda fase. In questo momento ci sarà lo spostamento delle frequenze, costringendo alla risintonizzazione dei televisori. Chi si sintonizza sul canale 100 (Rai) o 200 (Mediaset) e non vede alcuna scritta, allora o cambia tv oppure si dota del nuovo decoder. Infine la terza fase, in vigore da gennaio 2023, quando il nuovo standard sarà realtà e il digitale terrestre di seconda generazione manderà definitivamente in pensione i vecchi standard tv. Di fatto la decisione del governo di fare slittare l’inizio della transizione digitale, consentirà a chi ha una televisione comprata prima del 2017 di avere qualche mese in più prima di cambiare tv o acquistare il decoder. Una decisione che comunque sarà obbligata, visto che già da inizio 2022 c’è il serio rischio di vedere pochissimi canali.
Il consiglio degli esperti è di muoversi per tempo, perché la sensazione è che molti si adegueranno all’ultimo minuto, sia per acquistare televisioni o decoder, che per chiamare il tecnico di fronte a qualsiasi tipo di problema con la sintonizzazione dell’antenna. Meglio una nuova tv o un decoder? Questo dipende dalle esigenze, dalle possibilità di spesa e da quanto si desideri una fruizione di alta qualità. Un decoder va dai 40 ai 250 euro in base al modello e alle performance. Le televisioni costano chiaramente di più, ma consentono di avere standard di ultima generazione.
Stefano De Biase