
Furono i colleghi dei due militari a indagare su di loro
Avevano partecipato all’organizzazione della rapina, avevano prestato paletta e pettorina dei carabinieri per fingere una falsa perquisizione e poi avevano fatto da "palo". Un comportamento infedele che li ha portati non solo a ricevere una pesante condanna penale ma anche a essere radiati dall’Arma dei carabinieri. I guai, però, per l’ex appuntato Ennio Serino e per l’ex brigadiere Giuliano Rosa (entrambi in servizio fino al 2019 al nucleo radiomobile dei carabinieri di Prato) non sono finiti. Nei giorni scorsi la Corte dei Conti ha depositato la sentenza pronunciata il 15 gennaio scorso nella quale i due ex militari sono stati condannati a pagare un risarcimento per danno di immagine al Ministero della Difesa pari a 50.000 euro. Non solo. I giudici contabili hanno condannato Serino a pagare 3.400 euro e Rosa 4.200 euro pari allo stipendio incassato fra il marzo 2019 e il maggio 2019 quando, in realtà, stavano già programmando la rapina ai danni di un facoltoso imprenditore cinese a Galciana. Rosa e Serino erano stati condannati in primo grado (ora le sentenze sono passate in giudicato) per la rapina ai danni dell’imprenditore cinese, avvenuta nella sua villa il 3 maggio 2019, in concorso con tre campani e due ambulanti. Furono i complici, identificati qualche mese dopo il colpo, a fare i nomi dei carabinieri.
Secondo quanto è stato accertato dal processo penale, Serino e Rosa fornirono ai tre campani le pettorine e un falso mandato di perquisizione per entrare nella villa dell’imprenditore e rubare tutti i contanti che aveva in casa. Il colpo fruttò 11.000 euro anche se, nei piani degli organizzatori, il bottino si sarebbe dovuto aggirare sugli 80-100.000 euro. Fu Serino ad avere i contatti con gli ambulanti, che avevano un camion di frutta e verdura al Macrolotto. Furono loro a indicare i nomi degli esecutori materiali del colpo, i primi a essere arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo. Gli esecutori materiali della rapina sostennero durante l’interrogatorio che Serino aveva commissionato il colpo ai danni del cinese. Durante le indagini i carabinieri hanno cercato riscontri all’accusa, arrivati successivamente e confermati dallo stesso Serino durante l’interrogatorio-confessione. Dalla ricostruzione di quelle ore emerse che entrambi, nel momento in cui si consumava la rapina, non erano in servizio.
Laura Natoli