Carabinieri, via alla raccolta firme: "La stazione resti aperta 24 ore". Lo chiedono i cittadini al prefetto

La petizione è partita lunedì e sarà consegnata al sindaco. L’obiettivo è contrastare l’ondata di furti nelle case

CARMIGNANO

Una raccolta di firme per chiedere al prefetto di Prato la possibilità di tenere aperta 24 ore, almeno per qualche mese, la stazione dei carabinieri di Carmignano. La petizione è partita lunedì con la consegna dei moduli pre-stampati alla tabaccheria di piazza Vittorio Emanuele II a Carmignano e alla farmacia Bernotti di Comeana, poi altri moduli saranno distribuiti, in questi giorni, nei negozi.

I cittadini potranno firmarla e una volta raccolte le firme, queste saranno consegnate al sindaco Edoardo Prestanti che le porterà in prefettura. Un gruppo di cittadini si è riunito in forma ristretta col sindaco e il comandante dei vigili ed entrambi hanno approvato l’idea della petizione data la vastità del territorio da controllare e l’aumento della presenza di ladri che c’è stata da dicembre ad oggi. Avere la caserma operativa 24 ore su 24 per un certo periodo di tempo, consentirebbe più possibilità di interventi e di monitoraggio, una attività in affiancamento ai controlli di polizia e carabinieri che già sono in corso da settimane su tutto il territorio e che hanno portato dei risultati.

Ma la gente vuole qualcosa in più perché la criminalità non si ferma. Lo scorso week end si sono consumati altri furti nelle abitazioni, sempre fra Santa Cristina, Montalbiolo e La Serra. Un signore ha denunciato ai carabinieri il quarto furto in 10 anni. Poi c’è chi ha messo in fuga i ladri quando si è accorto che stavano entrando in casa, rimediando comunque una porta danneggiata. I ladri sono fuggiti attraverso i campi che conducono a Montalbiolo. I cittadini sollecitano anche la presenza dell’esercito o di una attività investigativa delle forze dell’ordine mirata ad individuare dove vivono questi ladri perché la loro presenza sul territorio non sarebbe occasionale: hanno dei luoghi cioè abitazioni dove trovano riparo, dove custodiscono gli arnesi da scasso e la refurtiva prima di essere smistata.

Alcuni individui sono stati visti e riconosciuti lungo le strade di Carmignano e di Poggio a Caiano, così come i loro appostamenti fatti alle abitazioni prima di entrare in azione non possono passare sempre inosservati. Le vie di fuga nei campi utilizzate, quelle sotto Montalbiolo o sotto il versante di Santa Cristina a Mezzana portano a zone ben precise dove potrebbero essere le basi di appoggio delle bande.

M. Serena Quercioli