Carcere, allarme suicidi: "Condizioni disumane"

La maratona oratorio di cinque ore organizzata dalle Camere penali in piazza del Comune. "Alla Dogaia 600 detenuti dei quali 350 definitivi e poco personale".

Carcere, allarme suicidi: "Condizioni disumane"

Carcere, allarme suicidi: "Condizioni disumane"

prato

Maratona oratoria per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione inumana della realtà carceraria, in piazza del Comune, durante i giovedì di aperture straordinarie. L’iniziativa è stata organizzata dall’Unione delle camere penali. tappa pratese ha coinciso

Marco Barone, presidente dell’Ordine degli avvocati di Prato lancia l’allarme: "Abbiamo numeri in eccesso in Italia con 15mila detenuti in più, oltre ai problemi di sovraffollamento che stanno portando suicidi anche fra gli stessi agenti. Il problema - aggiunge Barone - è politica legislativa, serve un minor ricorso alla carcerazione preventiva".

Margherita Michelini, garante dei detenuti traccia un quadro degradato della Dogaia: "I problemi principali della Dogaia sono legati al sovraffollamento, mancanza cronica di personale anche nei ruoli apicali", Michelini snocciola numeri: "Ci sono solo sette educatori con 600 detenuti dei quali 350 definitivi che hanno bisogno di un programma di trattamento particolare". Alla giornata di sensibilizzazione in piazza del Comune è intervenuta anche la sindaca Ilaria Bugetti: "Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri. Quante volte abbiamo sentito citare Voltaire per scuotere le istituzionali nazionali sul tema, costringerle non solo a un necessario esame di coscienza su quanto fatto fino a oggi ma anche a cambiare registro per dare davvero una svolta in positivo al sistema carcerario. Non c’è più tempo per riflettere, non c’è più tempo per soluzioni di facciata. E’ necessario agire subito, con serietà e incisività. Il binario lungo cui è necessario muoversi è quello dettato dalla nostra Costituzione. La pietra miliare di tutto è deve essere il rispetto della “dignità umana”. Che a violarla sia lo Stato è semplicemente inaccettabile e le altre istituzioni pubbliche non possono e non devono tacere. Per questo ho aderito con grande piacere a questa maratona organizzata dalla camera penale. Sono qui perché il Comune di Prato deve far sentire la sua voce per dire basta a condizioni disumane sia nella propria casa circondariale che in quelle di tutta Italia".

Anche Bugetti parla del sovraffollamento, degli spazi inadeguati, del personale carente "condizioni che rendono impossibile il compito che la nostra Costituzione affida alla pena detentiva, quella della rieducazione per un pieno reinserimento nella società - dice -. Rivolgo un appello a tutte le forze politiche che siedono in Parlamento, al governo e all’opposizione, affinché insieme mettano mano a un sistema carcerario al collasso in modo serio, adottando quei correttivi necessari e investendo sulle strutture affinché la detenzione in carcere non si trasformi in una tortura. La sofferenza dei nostri detenuti e le conseguenti difficoltà lavorative del personale della polizia penitenziaria, devono essere motivo di vergogna per tutti noi rappresentanti delle istituzioni. Ciascuno di noi deve fare la sua parte per fermare questo scempio. L’indifferenza è complicità".