Mai così tanti suicidi come nell’ultimo anno: l’ultimo, il quarto, alla fine di ottobre. Sono la punta dell’iceberg: ormai non si contano più i tentati suicidi. Altro che protocollo del rischio suicidario con l’Asl di cui, a quanto si è appreso ieri durante il consiglio comunale straordinario sul carcere, quello di Prato sarebbe stato uno dei primi a dotarsi in Italia. La cruda realtà non è quella dei freddi protocolli e la politica ieri lo ha denunciato a gran voce dai banchi del consiglio trovando la quadra a livello di maggioranza e opposizione.
Nascerà una ‘consulta del carcere’ che faccia da raccordo fra le realtà associative operanti dietro le sbarre e l’amministrazione comunale, sulla base di una mozione proposta da tutti i gruppi consiliari e approvata all’unanimità. Semaforo verde anche per l’ordine del giorno proposto dalla maggioranza ed emendato dall’opposizione per chiedere al Governo e alla Regione una serie di interventi ben precisi: un documento bipartisan in cui si chiede di allentare la densità detentiva, potenziare gli organi di polizia penitenziaria, rivedere le condizioni dell’immobile che ospita La Dogaia.
Ma non sono tutte rose e fiori politicamente parlando. Il grande assente tirato in ballo dalla sindaca Ilaria Bugetti e dal presidente del consiglio comunale Lorenzo Tinagli è il ministro Nordio, invitato con il dovuto anticipo. "Ieri era a Firenze – sottolinea la prima cittadina – Mi dispiace che non sia rimasto qualche ora in più per partecipare al Consiglio. Noi non rimaniamo indifferenti alle condizioni intollerabili in cui vivono i detenuti e operano gli agenti di polizia penitenziaria: indifferenza è complicità. Chiedo al presidente Tinagli che tutti gli atti di questa giornata vengano inviati a Roma". Ma la Dogaia, quindi, visti i numeri importanti del sovraffollamento e sottodimensionamento dell’organico penitenziario, è dunque un carcere al collasso? Per Tinagli non ci sono dubbi – "è il carcere più importante per numero di detenuti e per tipologie di detenzione differenti della Toscana: pretendiamo attenzione e impegno da parte del Governo" - mentre per la parlamentare forzista Erica Mazzetti non è il caso di utilizzare toni allarmistici dopo l’ultimo sopralluogo di pochi giorni fa. "Ci sono criticità importanti dal punto di vista dell’organico e a livello igienico-sanitario si può fare meglio", ha detto. "La politica deve dare un segnale forte. Possiamo migliorare tante cose ma ho visitato altre carceri: grazie alla generosità di alcune associazioni, qui in estate ogni cella ha il suo ventilatore, cosa che non ho visto in altre città". La replica, implicita, arriva dal collega dem Marco Furfaro: "Oggi qui parliamo dello Stato, della sua faccia: il tema è la politica carceraria. Le condizioni della Dogaia non sono non allarmanti ma una vergogna per tutti noi". Durante i lavori in consiglio, l’importanza di una convergenza comune su questi temi è stata sottolineata dalla capogruppo di Forza Italia Rita Pieri che a nome della minoranza ha illustrato la proposta di quattro emendamenti all’ordine del giorno della maggioranza rimarcando le competenze della Regione dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, incassando il placet della capogruppo dem Monia Faltoni. Sulla stessa scia anche il capogruppo della Lega Claudiu Stanasel che ha parlato di "esempio di buona e concreta politica al servizio della città". Tra le righe, piccola stoccata di Stanasel a Mazzetti: "Si chiede alla politica di lavorare e poi chi fa interventi se ne va".
Maria Lardara