Rigeneriamo il passato, per tessere il futuro da oltre 200 anni: è con questo slogan che si apre il rinnovato portale del Cardato riciclato pratese, in cui è possibile consultare l’elenco delle aziende ad ora aderenti al progetto e consultare anche le schede tecniche delle prime 50 aziende inserite sul sito web.
Il viaggio in una balla da due secoli lo si fare tramite i nuovi strumenti mediatici e con un click entrare nelle varie fasi della filiera del cardato riciclato pratese. Ogni scheda presenta la storia dell’azienda, i contatti per raggiungerla e belle fotografie dell’attività svolta, che portano per mano il viaggiatore del Ventunesimo secolo tra le balle di cenci che da 200 anni fanno grande la storia di Prato e del suo distretto. Una celebrazione ed un riconoscimento di un saper fare, di cui la città delle gore deve andare fiera e per cui la neonata associazione del Cardato riciclato pratese si sta battendo per ottenere e la registrazione del marchio in Italia e in Europa, e per veder riconosciuto il marchio di origine Igp.
Il debutto del nuovo portale è avvenuto al ristorante Myo alla presenza del presidente Alessandro Sanesi, del vicepresidente Andrea Borelli (Tessitura Italia) e del consigliere Marco Bigagli (Mabi) e alla presenza della sindaca Ilaria Bugetti, dell’assessora Benedetta Squittieri e Maurizio Sarti di Confindustria Toscana Nord. Il viaggio dell’internauta inizia dalle aziende che si occupano di materie prime per proseguire con la preparazione fibre, la tintoria, la filatura cardata, la roccatura, la ritorcitura, l’orditura, la tessitura, la rifinizione e controllo tessuti, la manifattura filati ed i lanifici. A chiudere la filiera ci sono i brand locali quali Rifò, Papini cashmere, Lo fo io e che realizzano le loro produzioni con il cardato riciclato pratese e Made in Italy. "Le adesioni sono in evoluzione – afferma il presidente Sanesi – Ci sono altri brand che si stanno avvicinando. E’ un work in progress che sarà aggiornato anche sul sito". La parte tecnica del web è curata da Giuseppe Moretti, mentre il nuovo video promozionale è stato realizzato in collaborazione con un’azienda importante estera e curato da Niccolò Santini e Pietro Leoni. E’ interessante anche ripercorrere la storia del cardato riciclato, i suoi albori dalla metà dell’Ottocento e l’innovazione pratese, arrivata fino ai nostri giorni: in principio c’è stata la stracciatrice a guazzo. Tra i primi criteri ai quali le aziende devono rispondere per aderire al progetto ci sono la garanzia della produzione made in Italy e made in Tuscany per quanto riguarda la filatura cardata. "Alla fine del mese abbiamo un appuntamento a Bologna con Icea per la certificazione etica ed ambientale dei prodotti fatti dalla filiera del cardato rigenerato pratese. Si spera di avere al più presto un Qrcode di riconoscimento da abbinare ai prodotti". Intanto va avanti l’iter della registrazione del marchio a livello italiano ed europeo da parte del Comune e quello per l’Igp in collaborazione con Ctn ed in particolare col coordinatore della sezione filati, Gabriele Innocenti.
Sara Bessi