"Carmignano fra i borghi più belli". Il Comune spera nel riconoscimento. A Prato nessuno ci è ancora riuscito

L’assessore Di Giacomo: "Ci stiamo lavorando. Sarebbe un’ulteriore, importante, vetrina in chiave turistica" .

"Carmignano fra i borghi più belli". Il Comune spera nel riconoscimento. A Prato nessuno ci è ancora riuscito

L’assessore al turismo, Dario Di Giacomo, confida che Carmignano possa entrare a far parte del circuito dei «Borghi più belli d’Italia», l’associazione nata nel 2002. Sarebbe il Comune della provincia di Prato

"Stiamo lavorando per far sì che Carmignano possa entrare nel circuito dei ’Borghi più belli d’Italia’. Sotto questo aspetto, abbiamo già provveduto ad inviare la richiesta formale all’associazione: restiamo in attesa di sviluppi per un progetto che a nostro avviso può rappresentare un’ulteriore vetrina in chiave turistica". Lo ha annunciato l’assessore al turismo, Dario Di Giacomo, indicando uno degli obiettivi della giunta Prestanti in chiave turistica. L’associazione "I Borghi più belli d’Italia" è nata nel 2002 con lo scopo di valorizzare il patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani. Un’associazione che oggi raggruppa oltre trecento realtà comunali di tutta Italia, ventinove delle quali in Toscana. Qualora la richiesta d’ingresso di Carmignano venisse accettata, si tratterebbe del primo Comune della provincia pratese ad entrare a far parte del circuito. Quali saranno i prossimi passi? Nei mesi a venire, alcuni esponenti dell’associazione arriveranno sul territorio carmignanese per un sopralluogo e per assicurarsi che vi siano tutte le condizioni per l’eventuale accettazione della candidatura. Carmignano dovrà in particolare rispettare i requisiti richiesti dalla "Carta di qualità": secondo il regolamento, per poter entrare a far parte dei Borghi più Belli d’Italia, il Comune richiedente deve "possedere un patrimonio architettonico o naturale certificato da documenti in possesso del Comune o dalla Sovrintendenza delle Belle Arti", con gli edifici storici che "devono prevalere sull’insieme della massa costruita e dar luogo ad un complesso esteticamente omogeneo". Il borgo richiedente deve altresì offrire "un patrimonio che si faccia apprezzare per qualità urbanistica e architettonica e manifestare attraverso fatti concreti una volontà e una politica di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione, rispondente a determinati criteri". Si profila insomma un percorso lungo, ma il sasso è se non altro stato lanciato. "Abbiamo ottenuto un primo riscontro dall’associazione – ha concluso Di Giacomo – non potranno effettuare il sopralluogo entro fine anno, ma potrebbero riuscirci nel corso del 2025. Sarà un cammino lungo: il nostro obiettivo, ad ogni modo, è di riuscire a chiudere questo progetto nel migliore dei modi entro la fine del mandato. Staremo a vedere".