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Carne rossa cancerogena? "La mortadella di Prato è sicura"

"Per avere salumi di qualità occorre usare materie prime di altissima qualità che incidono anche sul prezzo finale"

Sue Ellen Mannori insieme alle sorelle Pandolfini durante una manifestazione dedicata all'eccellenze

Prato, 28 ottobre 2015 - «Per avere salumi di qualità occorre usare materie prime di altissima qualità che incidono anche sul prezzo finale. Stessa cosa vale per i tagli di carne. I costi bassi corrispondono a bassa qualità, non c’è storia, allora i consumatori devono stare attenti». Domenico Mannori, macellaio esperto e produttore della mortadella di Prato secondo il disciplinare di Slow Food per la Dop pratese, spiega il suo punto di vista riguardo allo scandalo che riguarda la carne rossa e gli insaccati che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sarebbero causa di tumori. «Ma non bisogna creare allarmismi – aggiunge Mannori – o negarsi il piacere di mangiare bene. Meglio poca carne ma di ottima qualità, anche per chi ha difficoltà a far quadrare il bilancio. E’ come acquistare abbigliamento firmato oppure andare sulle bancarelle cinesi. Il rischio fa parte del prezzo».

Il salumificio Mannori usa solo prodotti freschi e controllati, nessun additivo: «Non so nemmeno cosa siano i conservanti, usiamo il sale e le ricette del 1950, quando mio nonno fondò la macelleria che produceva anche salumi. Ma già nel 1935 lui allevava il bestiame. Tuttora io tratto direttamente con gli allevatori, quelli della Calvanina per esempio, che sono tutti nella nostra zona e che pascolano appunto in Calvana, garantendo una carne eccezionale».

Elena Duranti