STEFANO DEBIASE
Cronaca

Caro energia, 'Bollette più basse da novembre'

Il dg di Estra, Paolo Abati: " Il costo è sceso rispetto ad agosto, ma è sempre molto più alto del 2021. Da novembre si dovrebbe vedere un calo della spesa. Noi cerchiamo di aiutare i clienti più possibile"

Il gas sta lentamente abbassando

Il gas sta lentamente abbassando

Prato, 21 ottobre 2022 - «Secondo le ultime rilevazioni si dovrebbe andare incontro a un abbassamento delle tariffe di gas ed energia a partire da novembre. Il trend infatti sta facendo registrare un calo dei prezzi: solo per fare un esempio ad agosto eravamo oltre i 300 euro a megawattora, mentre ora il costo del gas si aggira intorno ai 140. Si tratta di una riduzione importante, anche se i prezzi restano molto alti rispetto all’anno scorso, visto che sono di cinque volte superiori".

Si intravede qualche spiraglio positivo sui mercati internazionali di gas ed energia. La corsa impazzita dei prezzi – e quindi delle bollette –, sta facendo registrare una leggera contrazione dei costi, lasciando un cauto ottimismo negli operatori di mercato. A fare il punto della situazione è Paolo Abati, direttore generale di Estra, multiutility dell’energia.

«Dopo la decisione di Arera, per i clienti in tutela, di variare mensilmente il prezzo di gas ed energia, e non più ogni tre mesi – spiega –, già da novembre dovremmo vedere le prime ricadute positive. In ogni caso, la media delle rilevazioni del mese di ottobre del costo di energia e gas sembra in calo rispetto a quelle di settembre e quindi questo andrà a vantaggio sia delle famiglie sul mercato libero che per quelle nel mercato di tutela". Abati prova a spiegare anche le motivazioni alla base del rallentamento della corsa del prezzo di energia e gas: "Le iniziative prospettate dall’Ue stanno già dando qualche frutto. Sia la centrale unica d’acquisto che l’ipotesi della creazione di un mercato alternativo rispetto a quello olandese, con più controlli e misurazioni delle oscillazioni dei prezzi, si stanno rivelando efficaci. Di fatto le iniziative europee stanno facendo qualcosa di simile al tetto del prezzo del gas".

La batosta per molte imprese e famiglie, però, è già arrivata e le difficoltà nel pagamento delle bollette sono in aumento: "Noi stiamo cercando di agevolare i clienti in tutte le maniere possibili – aggiunge Abati –. Stiamo assicurando rateizzazioni dei pagamenti delle bollette più lunghe rispetto a quelle previste da Arera, anche perché sono in aumento i clienti che vengono a chiederci di dilazionare i pagamenti in più mesi. Inoltre abbiamo chiuso l’accordo con Sace (società per azioni controllata dal ministero, specializzata nel settore assicurativo-finanziario, ndr) per le garanzie sui grandi clienti. Di fatto è un modo per avere più flessibilità nelle forniture dei clienti industriali, sui quali stiamo sperimentando varie offerte senza fideiussione a copertura. A breve inoltre ci saranno altre iniziative sempre nell’ottica della flessibilità: d’altronde non potendo lavorare sui prezzi stiamo cercando di garantire offerte dinamiche e modellabili sulle esigenze delle imprese".

Abati affronta anche un tema che sta facendo molto discutere nel distretto: la disdetta unilaterale da parte dei fornitori di energia e gas a tutte quelle imprese con tariffe a prezzo bloccato che hanno chiuso gli accordi quando il mercato aveva pr ezzi fino a dieci volte inferiori rispetto a ora.

"L’ultima versione del decreto aiuti proibisce la disdetta unilaterale – sottolinea il dg di Estra –. Quindi noi non le stiamo applicando. Laddove possibile, invece, cerchiamo di rinegoziare i contratti. La situazione è complicata perché alcuni a prezzi fissi sono stati firmati in tempi di mercato diversi, ma adesso l’Authority è molto attenta al tema".

Infine il nodo degli extraprofitti che hanno messo molte multiutility sul banco degli imputati da parte di politica e cittadinanza. "Noi non abbiamo produzione da energie rinnovabili che vendiamo direttamente ai clienti – conclude Abati –. Bensì la cediamo al gestore della rete a una tariffa che viene regolamentata direttamente dall’Arera. Gli extraprofitti invece li hanno quelle società che vendono l’energia che producono da fonti rinnovabili allo stesso prezzo di quella prodotta con idrocarburi. Adesso su questo tema c’è la proposta del governo e dell’Unione Europea di mettere un tetto al prezzo con cui si può vendere l’energia derivante da fonti rinnovabili. Non solo. L’idea è quella di indirizzare questa energia verso il sistema produttivo, così da alleviare le bollette delle industrie. Se passasse questo provvedimento sarebbe una gran cosa".

Stefano De Biase