"Al prossimo governo chiederemo attenzione puntuale e crescente verso alcune tematiche per noi imprescindibili. D’altronde gli ultimi report sulla crescita del Pil italiano testimoniano come i nostri settori, dal turismo al commercio, passando per i servizi, si confermino trainanti per il Paese". Confcommercio e il suo presidente di Prato e Pistoia Gianluca Spampani hanno le idee chiare sulla prossima legislatura. E tracciano la strada che la politica dovrà percorrere. "Uno dei primi elementi su cui sarà necessario incidere è quello legato al potenziamento della rete infrastrutturale – dice Spampani -. Penso alla logistica legata ai trasporti in primis, ma anche a soluzioni digitali all’avanguardia. Serve creare le condizioni per fare in modo che tutti gli operatori del settore si possano muovere dalla stessa riga di partenza". Poi le richieste alla luce degli strascichi del covid. "Le aziende chiedono di ripartire con slancio – prosegue -. E’ impensabile continuare a gravarle con carichi fiscali divenuti a maggior ragione insostenibili alla luce del caro energia e dell’impennarsi dei costi delle materie prime. Chi fa da traino all’economia del Paese deve, piuttosto, essere agevolato con politiche mirate, che puntino su sgravi e incentivi fiscali che non siano soltanto palliativi". Poi c’è il capitolo della promozione turistica. "La filiera del turismo chiede di essere alimentata da visione strategica, competenze qualificate ed esempi trainanti – sottolinea -. Noi abbiamo intrapreso esattamente questa direzione con il progetto di un brand ‘Green Valley’ per i territori di Pistoia e Prato. Lo abbiamo fatto confrontandoci con alcune tra le maggiori eccellenze nel segmento su scala globale. Alle istituzioni domandiamo supporto attivo rispetto a iniziative di questo spessore. In generale si avverte l’esigenza di modelli e impostazioni di caratura manageriale – aggiunge –, capaci di integrare con competenza servizi, marketing e comunicazione".
Spampani tocca anche altri due temi caldi: caro bollette e rifiuti. "Il nostro osservatorio nazionale ha stimato che nel 2022 le imprese del terziario spenderanno 24 miliardi di euro in energia. Più del doppio rispetto ad un anno fa. Al Governo chiediamo di rinnovare i crediti d’imposta per le imprese non "energivore" e non "gasivore" e di ridurre gli oneri generali di sistema e le accise sui carburanti. Sui rifiuti invece il punto è uno soltanto: oggi sia Prato che Pistoia sono costrette a cedere i propri rifiuti ad impianti esterni. Questo determina un costo e un mancato arricchimento per le nostre comunità. Ecco perché il tema merita una riflessione approfondita".
Sdb