Una “casa“ per l’emergenza abitativa e non solo. E partito a Carmignano il recupero dell ex sede della Misericordia in via Bicchi, immobile di proprietà del Comune e dismesso dal 2012. Il sindaco Edoardo Prestanti e l’assessore al sociale Federico Migaldi hanno visitato il cantiere aperto una decina di giorni fa, che trasformerà l’immobile in “Casa della solidarietà”, un progetto messo a punto dal Comune con la Società della Salute. L’ingegner Stefano Venturi è il responsabile unico del progetto mentre la progettista è l’architetto Lulghennet Teklè e l’immobile sarà trasformato in una residenza di “housing first”. "Saranno ricavati alloggi per persone in situazioni di marginalità estrema - spiega Migaldi - di forte povertà, a cui fornire, prima di tutto, un tetto".
Nei due livelli del fabbricato saranno ricavate tre camere, di cui una a piano terra con accesso per i disabili, servite da bagni, e una zona soggiorno, sempre a piano terra. La “Casa della solidarietà” ospiterà otto persone. La ristrutturazione, comprese le spese tecniche, avrà un costo di circa 340.000 euro, interamente finanziati con fondi Pnrr, nell’ambito dei programmi d’intervento per i Comuni della Società della Salute area pratese. La consegna alla Società della Salute dell’edificio recuperato avverrà entro giugno, come da tabella dei lavori. Da lì in poi prenderà il via il percorso per arredare gli alloggi e per definire la gestione del programma di “housing first” la cui valenza è provinciale. E’ la stessa modalità seguita con “Casa di Greta”, l’abitazione per donne vittime di violenza inserite in un itinerario di autonomia, realizzata a Seano.
La ristrutturazione non si limiterà all’immobile di via Bicchi: in un locale accessorio, esterno, che faceva sempre parte dell’ex sede della Misericordia, sarà ricavato un “banco alimentare. "la cui gestione – chiarisce Migaldi – sarà affidata ad associazioni o enti che si occupano di organizzare queste imprese di solidarietà"
"E’ da mettere in evidenza – conclude il sindaco Prestanti – la doppia azione compiuta dal Comune: un atto urbanistico, con la riconsegna alla collettività di un patrimonio da più di due lustri inutilizzato, in coerenza con l’impostazione data al Piano strutturale che punta in ogni caso al riuso e non a nuovo consumo di suolo; un’azione dall’alto valore che offre una casa e un’opportunità di riscatto a persone ai margini della nostra vita civile".
M. Serena Quercioli