Prato, 17 novembre 2017 - Ci risiamo. La polizia municipale è stata costretta a tornare nella famigerata palazzina di via Fra’ Bartolomeo dove da anni – come sanno tutti – vivono e svolgono la loro attività prostitute cinesi. Il continuo andirivieni di uomini di tutte le età ha da sempre sollevato le proteste dei residenti della strada, stufi di quel passeggio di gente a qualsiasi ora del giorno e della notte. E, negli anni, gli interventi della municipale si sono sprecati, purtroppo con scarsi risultati perché le prostitute continuano, in tutta tranquillità, a svolgere le proprie attività affittando uno dopo l’altro tutti gli appartamenti dello stabile.
L’immobile – conosciuto ormai come la palazzina del sesso, o delle prostitute cinesi – è stato sequestrato per la terza volta dalla squadra investigativa della Municipale nell’arco del 2017. Gli altri due appartamenti sono ancora sotto sequestro, ma evidentemente le donne si sono riorganizzate ed hanno ripreso l’attività di prostituzione.
L’altro pomeriggio gli agenti di piazza Macelli hanno denunciato per favoreggiamento della prostituzione la titolare del contratto di affitto, una donna cinese, 60 anni, mettendo i sigilli all’appartamento all’interno del quale, nelle tre stanze tutte attrezzate per l’accoglienza dei clienti, sono stati trovati circa 200 profilattici e vari giochi erotici.
La donna che aveva appena ricevuto il cliente era già conosciuta per la stessa attività ma che praticava in un appartamento diverso dello stesso stabile. Per questo gli agenti non hanno avuto altra scelta che sequestrare l’appartamento per porre fine all’attività di prostituzione che, di per sé non vietata, è certamente fonte di degrado come hanno più volte segnalato i residenti della zona, stanchi di essere adescati appena usciti da casa.
Per qualche giorno le lucciole resteranno chiuse nelle loro stanze per non dare nell’occhio, ma, come sempre, tra una settimana saranno tutte di nuovo in strada.