SILVIA BINI
Cronaca

Cassa integrazione 2025: "Possibile una proroga"

Il ministro Calderone risponde alle richieste dalla Regione, ma non dà i tempi. Nardini: "Un primo passo, aspettiamo di capire adesso i tempi di attuazione" .

L’assessore regionale Alessandra Nardini istruzione, formazione professionale, impiego, si è fatta portavoce delle richieste della Regione

L’assessore regionale Alessandra Nardini istruzione, formazione professionale, impiego, si è fatta portavoce delle richieste della Regione

Il settore moda diventa protagonista a Roma. È stata la ministra del Lavoro Elvira Calderone a rispondere alla lettera aperta inviata dall’assessore regionale Alessandra Nardini che aveva chiesto un interessamento del governo per il prolungamento della cassa integrazione in deroga anche per tutto il 2025 a sostegno del settore moda. Infatti dal 31 gennaio, le aziende non hanno più la possibilità di attivare lo strumento previsto con il DL 160. Le richieste erano state avanzate come Regione Toscana nell’incontro del 7 febbraio e poi scritte nero su bianco nella lettera del 24 febbraio condivise con le parti sociali toscane, sia organizzazioni sindacali che associazioni datoriali.

"La ministra ha risposto che è in fase di istruttoria la preparazione, nel primo veicolo normativo utile, di un emendamento attraverso cui prorogare ulteriormente, nel 2025, lo strumento di integrazione salariale in deroga - spiega Nardini -. Restiamo quindi in attesa di poter valutare i tempi di questa proroga e se saranno adottati o meno i correttivi che come Regione Toscana avevamo richiesto. Il fatto che nonostante il quadro generale di crisi che affligge la moda, si sia assistito fino ad ora ad uno scarso ricorso agli ammortizzatori messi a disposizione dal Governo non deve produrre una lettura sbagliata, come se dunque lo strumento non servisse, ma piuttosto deve portare il Ministero ad interrogarsi su quali siano state le criticità nell’accesso e nell’utilizzo".

Tra le richieste avanzate dalla regione l’estensione degli ammortizzatori a tutti i codici Ateco della filiera moda e l’introduzione della sola modalità di pagamento diretto da parte di Inps.