Un paesone di circa 900 persone all’estrema periferia sud di Prato, a pochi chilometri da Poggio a Caiano. Siamo a Castelnuovo paese di campagna, come lo definiscono i residenti, dove il tempo sembra si sia fermato, dove tutti si conoscono e si aiutano a vicenda. Dove il paese si è sempre unito per le necessità di tutti. Pochi gli abitanti stranieri. Storicamente parlando il territorio dove sorge Castelnuovo era paludoso e la crescita del borgo è documentato dal XII secolo e fu programmata dalla Repubblica cittadina di Prato col duplice scopo di creare un nuovo strumento di difesa del territorio ed un supporto per la bonifica e la colonizzazione di una vasta area della bassa pratese. Proprio il terreno paludoso ha fatto si che nel corso degli anni Castelnuovo sia finita più volte sott’acqua a causa delle imponenti piogge, in costante aumento di intensità nel corso degli anni, cosa che sembra risolta con recente realizzazione di una cassa d’espansione.
"A Castelnuovo – spiega Claudio Grassi, presidente del circolo C.S.I– si sta bene. Mancano un po’ di servizi ma c’è il nostro circolo, che fa anche da pizzeria a prezzi popolari e la storica bottega di alimentari che fa sempre parte dei nostri locali. Ci sono poi alcuni ambulatori specialistici, il medico di famiglia e la farmacia. Spesso ci siamo sentiti messi in secondo piano dalle pubbliche amministrazioni che si sono susseguite. Per esempio ci sono voluti 20 anni per realizzare la cassa d’espansione che andrebbe manutenuta meglio perché c’è l’erba alta. Le strade andrebbero riasfaltate ed essendoci strade di campagna mancano alcuni parcheggi scambiatori". Come servirebbe uno sgambatoio in quanto oggi parecchi passeggiano con il cane lungo l’argine, "Cosa per niente sicura", commenta Grassi. I residenti chiedono inoltre l’installazione di un fontanello, la "zona 30" nel centro del paese, nonché il senso unico in via Castelnuovo dove spesso si creano disagi nello scambio delle auto fra gli utenti della comunità di Emmaus e le auto dei genitori che vanno all’asilo. "Nella strada centrale del paese che porta a Paperino, San Giorgio e al Macrolotto 2– aggiunge Grassi – le macchine sfrecciano a velocità molto elevata e sarebbe necessario un ritocco dei limiti. Servirebbero anche due telecamere una alla fine e una all’inizio del paese. Nel caso dovesse succedere qualcosa, anche se qui per fortuna non ci sono grandi problemi di sicurezza, avremmo delle registrazioni da poter controllare in caso di incidenti o furti. Ci piacerebbe inoltre che la piazza della chiesa fosse riqualificata come stato fatto in altre frazioni". Altro punto di aggregazione è la parrocchia di San Giorgio guidata da don Matteo Lombardi dal 2015. "L’attività principale della parrocchia è liturgica – dice don Matteo - a cui si legano il canto liturgico, il catechismo ai minorenni, la catechesi ai genitori e adulti, la visita agli anziani e ai malati, la carità con raccolta alimenti per le famiglie più bisognose, nonché uscite, pellegrinaggi e ritiri, nei periodi più caldi. Punta di diamante della liturgia sono le due processioni per le vie del paese in onore al Santissimo Sacramento (l’ultima domenica di giugno) e della Vergine del monte Carmelo (il 16 luglio), non per ultima la Via Crucis, con le rispettive stazioni e altarini allestiti dai residenti, il venerdì santo". La parrocchia possiede inoltre un campo sportivo, con annesso un parco-giardino. Questo ultimo è dotato di un palco sopraelevato con copertura per la pioggia, per eventi musicali o teatrali; altalene e giochi per i più piccoli, mentre per gli adulti, uno spazio cucina con tanto di pergolato, barbecue e servizi. "Sia il parco-giardino – precisa don Matteo – nonché il medesimo campo sportivo, dotato di doppi spogliatoi, sono gestiti dalla parrocchia stessa, la quale li dà in uso alle molteplici richieste che gli vengano inoltrate, sia dalle squadre di calcio, per partite e allenamenti, sia da singoli, famiglie o associazioni, per compleanni, feste, rappresentazioni teatrali, concerti di musica, saggi di danza".
A livello pubblico, sottolinea don Matteo, invece, uno dei più grandi problemi è la viabilità. Tutte le strade di Castelnuovo, infatti, sono in pessimo stato. "Su questo fronte, stiamo cercando di interloquire con il Comune di Prato, sia prima con il sindaco Biffoni e ora con la nuova giunta Bugetti, per una seria e risolutiva riqualificazione, come primo step, della piazza della chiesa con annesso il monumento ai nostri caduti civili e militari, poi il cimitero, con un parcheggio che possa essere sufficientemente capiente sia per le persone che accedono al camposanto e sia per chi partecipa alle funzione liturgiche; e perché no, oso anche aggiungere, poter rivedere nei suoi lustri, la stessa antica torre, della ex fattoria, totalmente lasciata abbandonata, bombardata dai tedeschi, nell’ultima guerra".
Monica Bianconi