Il primo fu Edoardo Gori, capace di diventare progressivamente (dopo il debutto nel 2010) un pilastro dell’Italrugby fino ad indossarne la fascia di capitano. La scorsa settimana è toccato invece a Lorenzo Pani, che ha esordito contro la Scozia. E su queste basi, Paolo Buonfiglio dovrebbe essere il terzo giocatore cresciuto nei Cavalieri a vestirsi d’azzurro.
Il rugbista nato a Prato, classe 1995, è infatti stato convocato pochi giorni fa dal commissario tecnico dell’Italia, Kieran Crowley, in vista del test amichevole contro l’Irlanda che si terrà fra un paio di giorni a Dublino. Una partita proibitiva, contro quella che è attualmente considerata la squadra più forte del mondo. Ma il pilone ventottenne potrebbe essere gettato nella mischia nella ripresa: era stato più volte chiamato in Nazionale, ma non aveva fin qui avuto modo di esordire. Con gli irlandesi partirà dalla panchina, ma entrando in corso d’opera diventerebbe il secondo giocatore pratese a raggiungere la selezione azzurra. Se Gori ha iniziato nel Gispi, Buonfiglio si è invece avvicinato alla palla ovale partendo dal Sesto Rugby, ovvero l’altra società che compone la franchigia prato-sestese. Ha poi completato il proprio percorso giovanile nei Cavalieri, diventando la stella dell’U18. Non ha però fatto in tempo a diventare un riferimento della prima squadra "tuttanera", perché ancora giovanissimo fu scelto dall’Accademia Francescato, per poi passare al Mogliano prima e (temporaneamente) al Benetton poi. Nel 2019 è poi approdato alle Zebre ed è riuscito a diventare un elemento fisso del sodalizio impegnato nello United Rugby Championship. Un cammino in crescendo, insomma. E il primo "cap" in azzurro è a questo punto solo questione di tempo: a quattro anni e mezzo dall’ultima presenza di Gori, un altro Buonfiglio è pronto a seguirne le orme.