"La situazione non è delle più semplici, perché non siamo abituati a fronteggiare momenti di crisi. Quella con Padova sarà secondo me una gara equilibrata, possiamo far loro male su alcune situazioni di gioco. Puntiamo al primo risultato positivo". E’ l’ex-capitano nonché attuale collaboratore tecnico dei Cavalieri Union Alessandro Lunardi a tirare le somme di una situazione certamente inedita per i Cavalieri Union, ancora alla ricerca del primo successo. E domani alle 14,30, al Chersoni, arriverà il Petrarca Padova. O meglio, si tratta della seconda squadra del club campione d’Italia in carica (impegnato in Serie A Elite) che occupa la settima posizione del girone 1 di Serie A. Una vittoria (15-14 contro Parabiago) e due sconfitte contro Verona (40-21) e Paese (37-13) hanno lasciato in dote ai patavini diretti da Giovanni Maistri 4 punti, tre in più di quelli conquistati dagli uomini di coach Alberto Chiesa. I Cavalieri possono se non altro contare su una differenza-punti migliore: se entrambe le formazioni hanno subìto 91 punti, capitan Puglia e compagni ne hanno segnati 57 "contro" i 49 messi a segno dei rivali. Che sono tuttavia riusciti a distribuirli meglio e ciò conferma una volta di più l’estremo equilibrio di un raggruppamento che proporrà partite in cui anche una sola azione può fare la differenza fra una vittoria ed una sconfitta. Soprattutto per i Cavalieri, che sono passati da un torneo nel quale vincevano quasi tutte le partite stagionali ad uno di livello decisamente più alto che ha come detto lasciato tre stop nelle tre inaugurali: una striscia negativa che non si vedeva forse dal 2017/18. Da dove ripartire, dunque? Dal secondo tempo della partita contro Verona. "Dobbiamo imparare a gestire le sconfitte, ma tutto ciò fa parte del nostro percorso di crescita ed eravamo consapevoli del fatto di esserci qualificati per un torneo di livello superiore. Abbiamo parlato con i ragazzi, dobbiamo avere fiducia nei nostri mezzi e continuare a lavorare perché la strada è quella giusta – ha concluso il "vice" di Chiesa – bisogna ragionare partita dopo partita: non eravamo fenomeni prima e non siamo scarsi ora".
Giovanni Fiorentino