
Lorenzo Giovanchelli, simbolo dei tuttineri
Circa un anno fa, Cavalieri Union-Cus Torino era una delle semifinali playoff e metteva di fronte due formazioni che sognavano la promozione. Quasi dodici mesi dopo, la stessa sfida varrà una buona fetta di salvezza: i piemontesi sono praticamente salvi, toccherà adesso agli uomini di Alberto Chiesa raggiungere lo stesso traguardo. Un match, quello che andrà in scena alle 15,30 odierne, valido per la penultima giornata del campionato di Serie A. E che coinciderà oltretutto con l’ultima partita di Lorenzo Giovanchelli: il tallonatore classe 1986, tornato a Iolo nel 2020 dopo gli scudetti sfiorati oltre un decennio fa ha deciso di ritirarsi dopo le 400 presenze da professionista. Ci sarà quindi spazio per i ricordi ed in tribuna a salutarlo potrebbero esserci diversi ex-compagni dei tempi d’oro come Francesco Fronzoni, allora giocatore dei "vecchi" Cavalieri ed oggi responsabile dei fisioterapisti dell’Italrugby. Prima bisogna però risolvere le esigenze di classifica: i tuttineri sono ottavi nel girone 1 con 29 punti, a pari merito con l’Avezzano. Per avere la certezza di rimanere nel girone di merito anche per la prossima stagione sarà tuttavia fondamentale lasciarsi alle spalle gli abruzzesi, visto che le due ultime classificate (ad oggi l’ultima piazza del girone 1 è occupata da Milano, ndr) retrocederanno. "Siamo tornati da Parabiago con un punto – aveva detto Chiesa – ci aspettano due partite contro Torino e Biella, che saranno importantissime per la salvezza. Dobbiamo continuare a dare il massimo". Capitan Puglia e compagni hanno perso domenica scorsa contro Parabiago, ma sono comunque riusciti a tornare dalla tana della capolista con un punto che ha permesso loro di non subire il controsorpasso.
C’è poi il precedente dell’andata, quando nel capoluogo piemontese arrivò la vittoria, a confortare il gruppo. Ma ciò non vuol dire che sarà una passeggiata: Torino resta una squadra temibile. Ma anche per questo, le motivazioni non mancheranno. Vincere è l’imperativo categorico insomma, per la classifica e per salutare "Giova".
Giovanni Fiorentino