SARA BESSI
Cronaca

C’è la cassa integrazione, ma la tredicesima è intera

Alla Luilor tutti i 65 dipendenti hanno avuto la mensilità piena nonostante gli ammortizzatori sociali. I titolari: "Vicini ai nostri collaboratori"

Da sinistra Luigi, Marco e Lorenzo Biagioni alla Luilor

Montemurlo (Prato), 24 dicembre 2020 -  Alla Luilor di via dei Tintori, a Montemurlo, il Natale si festeggia sotto un bell’albero vestito dei colori della solidarietà e per quanto possibile della normalità. Quest’anno, in un periodo segnato dall’emergenza sanitaria da coronavirus, i titolari dell’azienda montemurlese, che produce tessuti per arredamento, hanno deciso di festeggiare con i propri dipendenti in maniera concreta. Il padre Marco e i due figli Luigi e Lorenzo Biagioni hanno pensato di far trovare sotto l’albero la tredicesima mensilità nelle buste paga dei loro collaboratori. Mai come oggi c’è il rischio di trovare una tredicesima più risicata e più povera per via del lockdown, della chiusura forzata delle attività produttiva e della cassa integrazione. Ma nonostante la cassa integrazione e un mercato ancora molto al rallentatore, i titolari della Luilor hanno deciso di far giungere nelle buste paga dei loro 65 dipendenti l’intera tredicesima mensilità.

«Abbiamo pensato che è il momento di stare quanto più possibile vicino ai nostri collaboratori, molti dei quali lavorano con noi da una vita: per noi è una grande famiglia con la quale viviamo da mattina a sera tutti i giorni – spiega Luigi Biagioni – In un anno e in Natale così differenti si è pensato di dare un segno di normalità. Abbiamo ritenuto importante dimostrare la nostra gratitudine e la nostra vicinanza corrispondendo l’intera tredicesima sebbene sia stato fatto ricorso alla cassa integrazione in un primo momento e poi l’azienda sia tornata a lavorare a scartamento ridotto, con personale a metà turni, quando è stato possibile ripartire".

Alla Luilor, azienda di primo piano nel panorama mondiale della produzione di tessuti naturali per l’arredamento contemporaneo, il lavoro comunque è ripreso bene, a dimostrare come il settore di nicchia come quello di tessuti per la casa sia tornato alla ribalta grazie forse anche al lockdown e al fatto che gli italiani sono stati costretti a vivere più di prima gli ambienti domestici. Un gesto, quello della famiglia Biagioni, che è stato apprezzato da tutti anche perché al di là del contributo economico che non è venuto a mancare, ha un valore importante per tenere alto il morale.

Alla Luilor si lavora con tutte le accortezze imposte dall’emergenza corinavirus. Anche i rapporti con i clienti si svolgono inevitabilmente a distanza. "Abbiamo realizzato dei pacchetti digitalizzati delle collezioni che inviamo ai clienti. Una volta scelto il modello, si inviano i campioni – aggiunge Biagioni – E’ ovvio che speriamo quanto prima di poter tornare alle fiere in presenza. E’ stata indicata una prima data per la primavera prossima. Si dovrà vedere l’evoluzione dell’epidemia Covid-19: speriamo che la situazione vada a migliorare. Intanto noi ci stiamo preparando con le nuove collezioni. Non possiamo farci trovare impreparati".