
Cecità di Sieni. La danza come metafora di vita
Da oggi a domenica 19 al teatro Fabbricone, Virgilio Sieni porta in scena "Cecità", uno spettacolo di danza liberamente ispirato al romanzo omonimo di Saramago, un lavoro che accende la ricerca sull’idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità del gesto (feriali 20.45 , sabato 19.30 , domenica 16.30).
Si tratta di un lavoro in cui Sieni - che cura ideazione, coreografia e spazio - ricompone tratti del poema definendolo come una storia di morte e sofferenza, stato umano pensato come un tragitto che lascia emergere strategie di sopravvivenza e di rieducazione allo sguardo. Un lavoro che esplora il tema dell’amicizia, dell’amore e del conflitto affidandosi all’esperienza di una mancanza, un limite che diventa occasione per intraprendere nuove strategie di relazione tra gli esseri viventi, facendo della cecità una metafora di una condizione fisica e morale.
In scena una piccola comunità di esseri umani - gli interpreti Jari Boldrini, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti, Lisa Mariani, Andrea Palumbo, Emanuel Santos - è inghiottita da una luce abbagliante, da un fiume di latte che è sorretto da uno straordinario paesaggio sonoro ipnotico, un rumore bianco creato dal musicista Fabrizio Cammarata.
I danzatori inciampano e si muovono a carponi, si chiamano, si sorreggono, si cercano per aiutarsi tra di loro, per accudire i più vicini e deboli. Lo spazio esplorato si compone secondo la scoperta di dettagli sensibili dove la vista passa in secondo piano e la complessità sensoriale ricrea una nuova percezione di sé, dell’altro e dell’abitare. I comportamenti disperati agiscono come uno scavo profondo portando alla luce ciò che è più umano come l’amicizia e la solidarietà.
“Con Cecità - afferma Sieni - si esplora quello stato di mancanza che risveglia la vita delle cose facendole sbalzare fuori dalla quotidianità, ricercando un’essenza che ricorda che prima di tutto siamo natura, una natura che reagisce a noi, capace di distruggere noi”.
Intorno allo spettacolo, oggi alle 19, al Fabbrichino, è previsto un incontro di approfondimento del ciclo Sorsi di Teatro a cura di Luisa Bosi, ad ingresso gratuito.