
Malamovida e inciviltà. Le strade del centro sono diventate latrine
Prato, 28 settembre 2023 – Non è più il grido disperato di residenti esasperati da notti insonni, in centro storico esiste un problema che adesso sta prendendo la piega di emergenza igienico sanitaria.
Palazzi, strade, vicoli usati come latrine da sbandati, da ubriachi e nel fine settimana anche dagli avventori dei locali che magari hanno alzato un po’ troppo il gomito, ma che l’indomani mattina vestono giacca e cravatta.
E in mano a schiere di padroni di cani che incuranti del bene altrui lasciano orinare i loro animali ad ogni angolo di strada e sulla facciata di ogni palazzo. Poco importa se si tratta di un bene riconosciuto come culturale o della casa di un cittadino che la sera si trova costretto a pulire i segni dell’inciviltà di padroni maleducati. Fatto sta che l’unione di questi due fattori sta creando non poca sporcizia e cattivi odori un po’ ovunque.
Via del Porcellatico, via d’Altopascio, via del Ceppo, sono le strade utilizzate come bagni pubblici. Le più importanti via Santa Trinita, via Carbonaia, via Mazzini, via Guasti invece sono sgambatoi per cani: basta passarci per rendersi conto della situazione.
Lorenzo Panerai si è rivolto persino al difensore civico: "Via del Porcellatico è una vera e propria latrina a cielo aperto peraltro si urina anche sui muri di monumenti come Palazzo Pretorio e Palazzo Datini - spiega -. Purtroppo la mia richiesta è rimasta inascoltata e venerdì quando sono rincasato di notte, mentre in piazza del Comune c’era una vera e propria discoteca a cielo aperto, con musica altissima (di cui dubito vi fosse autorizzazione), via del Porcellatico era di nuovo una latrina. Così non può andare". Effetti della malamovida.
Il bagno pubblico è soltanto uno e poco utilizzato mentre le persone che nel fine settimana si riversano in centro sono quasi 3000 e gli effetti si contano la mattina dopo sulle facciate dei palazzi e lungo le strade della città maleodoranti e sporche.
E c’è anche chi ha deciso di intraprendere una vera e propria battaglia contro i padroni dei cani che lasciano i loro animali a fare i bisogni ovunque, è il caso di Palazzo Salvi Cristiani tra via Migliorati e via Carbonaia, composto da una quindicina di persone, che chiede che siano perseguiti, anche penalmente, i proprietari dei cani che non impediscono ai loro animali di fare la pipì sulle pareti esterne dell’edificio appena ristrutturato e inserito tra i bene culturali.
Una situazione che ha spinto il notaio Renato D’Ambra a presentare un esposto al sindaco e alla polizia municipale al quale si è aggiunta, una denuncia a carico di ignoti presentata ai carabinieri dall’amministratore di condominio Ivano Menchetti per danneggiamento al patrimonio archeologico. "Abbiamo appena finito i lavori e il palazzo nella parte bassa è già una vergogna - dice D’Ambra -. Esistono le aree sgambatoio, non possono restare impuniti comportamenti tanto incivili". Intanto in via Carbonaia i privati hanno aumentato la videosorveglianza. Anche la maleducazione diventa emergenza.
Silvia Bini