REDAZIONE PRATO

"Che beffa il rincaro della Tari"

Milone: "Montemurlo la diminuisce e Biffoni l’aumenta. Perché non si combatte l’evasione cinese"

Ancora polemiche sulla Tari e la gestione dei rifiuti. A intervenire questa volta è Aldo Milone, responsabile regionale per la sicurezza di Forza Italia. "Il Comune di Prato con ogni probabilità dovrà aumentare la Tari – dice –, mentre il Comune di Montemurlo la terrà invariata e addirittura in alcuni casi la diminuirà. Eppure entrambi i Comuni fanno parte di Alia, che fornisce ad entrambi il medesimo servizio. C’è qualcosa che non torna. Ma una spiegazione secondo me c’è: l’alto tasso di evasione di questa tariffa, soprattutto nella comunità cinese (e non solo). C’è chi non paga affatto e chi paga molto meno di quanto dovrebbe – aggiunge –, visti i tanti casi di alloggi sovraffollati, per i quali ad Alia risultano un paio di abitanti e in realtà sono una decina. Evidenziare tutto questo non è certo essere ‘populisti’, ma considerare la realtà per quella che è". L’attacco di Milone non finisce qui. "Ed è un dato di realtà che in un momento di crisi come questo – dice –, con tante famiglie in gravi difficoltà economiche, con i negozi e i locali chiusi per la pandemia e per questo nella disperazione, con le imprese che rischiano di chiudere, l’aumento della Tari ha a maggior ragione il sapore della beffa per tutti coloro che rispettano le regole e che pagano e non ce la fanno più. La giunta Biffoni, bontà sua, ha annunciato che il pagamento della Tari sarà posticipato di tre mesi. Com’è buono lei... avrebbe detto il ragionier Fantozzi. Mi auguro che la giunta Biffoni abbia modo di riflettere su questo aumento assolutamente inopportuno – aggiunge –, tanto più che anche altri Comuni della nostra provincia serviti da Alia, come Poggio a Caiano e Carmignano, hanno garantito che non ritoccheranno le loro tariffe".

Secondo il responsabile della sicurezza di Forza Italia il problema sta "nell’incapacità dell’amministrazione di combattere l’illegalità e l’evasione" nel distretto parallelo. "Più facile fare multe e posti di blocco in piazza San Francesco colpendo i pratesi – conclude –, anche grazie a un comandante della polizia municipale a mio avviso poco incline a occuparsi di sicurezza, spaccio di droga incluso. Non si sente più parlare dei cani della municipale addestrati per i controlli antispaccio, se non per missioni in trasferta in altre città. Come se a Prato lo spaccio non esistesse".