REDAZIONE PRATO

Chinatown pronta alla festa. Il quartiere tirato a lucido. Sparita anche la spazzatura

Il nostro viaggio in via Filzi e via Pistoiese fra negozi di lusso e low cost. Niente rifiuti in giro. La comunità si prepara in vista del Capodanno .

Chinatown si presentava ieri particolarmente pulita e tirata a lucido. Il Capodanno sarà l’8 e 9 febbraio (Attalmi)

Chinatown si presentava ieri particolarmente pulita e tirata a lucido. Il Capodanno sarà l’8 e 9 febbraio (Attalmi)

La Chinatown nei giorni di preparativi al Capodanno e di eventi promozionali è particolarmente “tirata a lucido“. Ieri lungo via Filzi e via Pistoiese non c’era un sacchetto di spazzatura fuori dai negozi. Al di là del ritiro quotidiano da parte di Alia, in altre giornate, era facile vedere fuori dai negozi, negli orari in cui non dovrebbe essere esposta la spazzatura, sacchetti, cassette di legno o di plastica. In via Pistoiese sono state anche potate e rimesse in ordine tutte le fioriere.

Via Pistoiese è in modo particolare la cittadella cinese del commercio dove quasi tutte le insegne sono in cinese ed è anche variegata l’offerta commerciale: qui si trova di tutto. Ma nella miriade di negozi spicca la differenza fra i negozi di grande lusso, come ad esempio le gioiellerie, l’abbigliamento e le profumerie e quelli low cost, senza neanche la luce accesa. Quella di Prato è la più grande Chinatown d’Europa e il giro delle vetrine si può fare in circa due ore.

I supermercati sono una particolarità nel senso che quasi tutti vendono prodotti provenienti dall’Oriente, non sempre reperibili nei nostri negozi. Alcuni market cinesi hanno preso il posto dei supermercati italiani come il caso della Pam di via Pistoiese, altri mini-market sono nati dalla fusione di più fondi commerciali. I market, invece, ieri apparivano trasandati negli spazi esterni cioè nella loro normalità con l’abitudine di accatastare davanti all’ingresso le cassette, i cartoni da destinare alla spazzatura e mettendoli vicini alla frutta e verdura. I mercatini esterni di frutta e verdura, considerato anche l’inquinamento della zona, non sono un incentivo per attirare nuovi clienti. Le gastronomie, le rosticcerie, le raviolerie diffondono odori forti sin sulla strada ma, per sapere dove mangiare l’originale cibo cinese, bisogna affidarsi a qualche conoscenza: non tutti i negozi hanno un ambiente invitante e la maggior parte dei menu esposti è solo in lingua cinese. Se le pescherie italiane sono diventate una rarità, quelle cinesi ci sono e tutte ben fornite perché il pesce è uno dei piatti preferiti dalla comunità.

Col Capodanno, nei prossimi giorni, aumenterà lo sfarzo dei negozi e la volgia di festeggiare e dopo, probabilmente, torneranno i soliti problemi e un quartiere quasi mai vestito con l’abito delle feste.

M. Serena Quercioli