
Chirurgia all’avanguardia. Tre interventi in una seduta. Operazione unica in Italia
Macrochirurgia, microchirurgia e chirurgia robotica, per rimuovere il tumore, in fase avanzata, a livello del cavo orale e faringe, in un paziente di 75 anni che è stato sottoposto, nella stessa seduta operatoria, anche a ricostruzione ed autotrapianto. I tre interventi sono avvenuti contemporaneamente grazie all’equipe guidata dal dottor Antonio Sarno, direttore della struttura operativa complessa di Otorinolaringoiatria Prato e Firenze. Un’eccellenza, quella dell’Otorinolaringoiatria, che da sempre rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’ospedale pratese e dell’Asl centro. E anche stavolta si aggiudica un primato a dimostrazione della qualità dei suoi professionisti. In sala operatoria, oltre a Sarno, erano presenti i dottori Tommaso Gualtieri, Dario Zaccari, Mario Ciniglio Appiani e Cristina Cambi. Ha partecipato anche il direttore del Dipartimento delle specialistiche chirurgiche e direttore della chirurgia vascolare, dottor Stefano Michelagnoli per la procedura con la quale è stata preservata e rivascolarizzata la carotide. L’anestesia è stata praticata dalle dottoresse Laura Campiglia e Camilla Verdi. L’equipe chirurgica e infermieristica è stata coordinata dalla dottoressa Donatella Granci.
"Queste neoplasie vengono trattate comunemente al Santo Stefano con una tecnica chirurgica robotica denominata Tors (Trans-Oral Robotic Surgery), applicata per tumori più superficiali, che non prendono contatto con la carotide e che non necessitano di una tecnica di ricostruzione o autotrapianto – spiega Sarno – . Nel caso specifico il paziente richiedeva l’asportazione di tutta la parete laterale destra del faringe e parte della lingua e presentava l’esposizione dell’arteria carotidea interna dal lato della lesione. Per tumori così avanzati non viene mai eseguita una tecnica mini invasiva robotica per l’impossibilità di eseguire una ricostruzione con autotrapianto rivascolarizzato". L’equipe di Sarno è andata oltre prelevando "un autotrapianto dall’avambraccio. Il robot ha permesso di ricostruire il difetto in faringe e nella lingua". Un intervento del genere non era mai stato eseguito in Italia (un solo esempio a Houston). "Mi complimento con Sarno e la sua equipe – dice Maria Teresa Mechi, direttrice dell’ospedale – per la riuscita e gli esisti positivi per il paziente".
Sa.Be.