Cantagallo (Prato), 15 ottobre 2024 – Chiude il bar di Fossato: il Ristoro del Borgo a fine ottobre abbasserà la saracinesca. Una notizia che in città dove le attività chiudono e aprono nel giro di ore non sarebbe da considerare tale, ma a Fossato - l’ultimo baluardo della provincia, nell’angolo estremo del Comune di Cantagallo, a 750 metri di altitudine - la notizia crea un boato e scuote la montagna che continua a perdere pezzi.
Non ce l’ha fatta a portare avanti il suo sogno Daniela Zanotti – l’emiliana sposata con un fossatino che nel 2019 si era messa in testa di riportare un’attività nel borgo, dopo la chiusura dello storico bar - anche se non ne parla, ora vuole riprendere la vecchia vita, con fine settimana liberi e meno sacrifici. Parlano da sé le difficoltà di gestire un’attività in luoghi dove d’inverno i residenti si contano sulle dita di due mani (ma anche di una) e dove l’estate non ha abbastanza richiamo da far pari con gli incassi mancati durante la stagione morta.
Le stesse difficoltà che hanno incontrato tante attività della valle della Limentra, dove, ancora negli anni ’70 e ’80 si contavano ristoranti, pensioni, manifatture tessili e lo storico stabilimento d’acqua di Lentula. Ha chiuso i battenti in questi giorni anche il forno di Treppio – non in Provincia di Prato ma comunque il fornitore di pane più vicino alla valle della Limentra – in una sorte che lo accomuna al Ristoro del Borgo. “Ora che chiude la Daniela, a Fossato non resta più niente – commentano nella frazione, che poteva contare sul bar anche per l’acquisto di beni di prima necessità, dalla pasta ai biscotti -. In pochi anni sono stati chiusi l’ufficio postale e l’ambulatorio medico. Per fortuna una volta la settimana viene in paese l’infermiera che dà supporto a casa ai nostri anziani, visto che il loro medico adesso visita a Pistoia”.
Fossato ha, da questa estate, due piazze nuove, realizzate dal Comune di Cantagallo grazie ai finanziamenti regionali – che ha origini antichissime e l’impronta storica di presidio di confine – a cui quest’estate lo stesso Comune ha dedicato una festa. Azioni - come la raccolta firme avvenuta a Vernio per evitare la chiusura dell’unico sportello bancario rimasto, caduta nel vuoto - che non riescono ad arginare lo spopolamento della montagna, sempre più povera di servizi e sempre più difficile da abitare.
Claudia Iozzelli