Lavoro nero, chiuse due confezioni. Multa da 55mila euro

E’ l’esito dell’ultimo controllo del gruppo interforze in un capannone di via Boni. Uffici-dormitorio, stanze senza finestre e pessime condizioni igienico-sanitarie

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Un momento dei controlli nello stabile di via Boni

Prato, 20 novembre 2024 – C’era movimento ieri in mattina in via Boni, strada a due passi da via Zarini. Due attività condotte da cinesi sono finite infatti sotto la lente d’ingrandimento del Gruppo di Lavoro interistituzionale per il contrasto allo sfruttamento lavorativo – coordinato dalla Prefettura – di cui fanno parte polizia, carabinieri, guardia di Finanza, ispettorato del lavoro, Asl, Inps, vigili del fuoco, polizia municipale, Alia e Agenzia delle dogane.

L’attività ispettiva ha riguardato due aziende operanti in un unico capannone. La verifica è stata estesa agli appartamenti adiacenti alle ditte e a esse collegati. Complessivamente sono stati identificati 23 cittadini stranieri, di cui 7 sprovvisti del titolo di soggiorno, quindi clandestini. Degli altri, due non avevano un contratto di lavoro regolare. L’attività di entrambe le confezioni è quindi stata sospesa. E’ scattata anche la multa, per i titolari: complessivamente sono state comminate sanzioni pecuniarie per oltre 55.000 euro.

Sia all’interno dei locali da lavoro che negli appartamenti adiacenti sono state riscontrate condizioni igienico-sanitarie carenti. I controlli hanno portato alla luce uffici adibiti a dormitorio e stanze senza finestre, senza il rispetto dei requisiti di abitabilità. Situazioni che purtroppo Prato conosce bene, microcosmi di degrado e illegalità che nascono e sopravvivono anche nel cuore della città.

Il Gruppo di Lavoro interistituzionale, che procede con controlli mirati ad accertare qualsiasi forma di illegalità sia sul piano amministrativo che del lavoro, ha accertato per le due aziende di via Boni violazioni della normativa anche in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’attività del gruppo interforze è costante.

Solo alla fine del mese scorso erano stati identificati 51 stranieri, due dei quali senza permesso di soggiorno, e scoperti 18 lavoratori a nero durante il controllo in un’azienda sempre a conduzione cinese la cui attività è stata sospesa. Anche in quel caso il controllo si concluse con sanzioni per un complessivo di 60mila euro.