Prato, 20 marzo 2023 – Non è facile fotografare con i numeri la popolazione di Prato. I dati ufficiali dell’anagrafe aggiornati al 1° gennaio parlano di 195.331 residenti, circa mille in più in un anno, di cui 46.901 stranieri, che però in dodici mesi sono cresciuti di 2.394 unità. Rispetto al 2021 lo scorso anno i cittadini italiani sono quindi diminuiti di quasi 1.400 residenti, mentre gli immigrati adesso sono oltre il 24% del totale. E’ il primato in Italia per un Comune capoluogo di provincia, con l’incidenza media nazionale degli stranieri sotto l’8%, quindi meno di un terzo di quella di Prato. Per leggere meglio questi numeri è utile l’analisi demografica messa a punto dall’ufficio statistica del Comune: ecco qualche spunto.
Fra gli italiani la differenza fra nati e morti si mantiene molto negativa (-1.319, nel 2021 era stata –1.405) per il continuo calo delle nascite, ma con una diminuzione dei decessi (dal record di 2.248 del 2021 a 2.069). E’ negativo anche il saldo tra gli italiani che arrivano e lasciano Prato: –826. Questi dati che sono in parte compensati dalle 770 cittadinanze italiane acquisite da residenti di origine straniera (quasi mai cinesi). L’incremento della popolazione straniera è invece dovuto in gran parte ai maggiori arrivi in città: il saldo migratorio, dopo la contrazione degli anni della pandemia, nel 2022 soprattutto grazie ai cinesi è a quota a +2.869. Solo nel 2005 era stato più alto, con 2.955.
Lo scorso anno a Prato sono nati solo 52 bambini ogni 100 persone decedute, mentre prima della pandemia, nel 2019, il rapporto era pari a 79. E’ forte il calo delle nascite anche per la popolazione straniera: il tasso di natalità è di 7,83 nati ogni mille abitanti, mentre tra il 2005 e il 2007 superava il 30 per 1000. La popolazione italiana residente a Prato continua la discesa iniziata ormai 20 anni fa, quando si aggirava attorno ai 165.000 residenti. Oggi sono 148.430, oltre 17mila in meno. I cinesi residenti sono quasi 30mila, pari al 63,6% degli stranieri presenti in città e al 15.3% della popolazione totale, con un incremento solo nel 2022 di circa 2mila persone – in media 5,5 in più al giorno. L’aumento, come detto, è dovuto principalmente al saldo migratorio: 1.845 arrivi in più, di cui 1.247 dall’estero (più dei 1.027 registrati nel 2019, prima del covid).
Il saldo tra nati e morti continua invece a diminuire, in tre anni si è dimezzato: da 321 nel 2019 è sceso a 160. Sempre nel 2022 solo 13 cinesi hanno scelto la cittadinanza italiana, rinunciando a quella del Paese d’origine (nel 2021 erano state 29). Lo scorso anno sono invece diventati cittadini italiani 262 albanesi, 104 marocchini, 97 pakistani, 48 nigeriani e 43 romeni. In generale dal 2004 al 2022 sono diventati italiani quasi 10mila cittadini stranieri residenti a Prato, di questi oltre 7mila vivono ancora qui.
Dopo i cinesi, ecco i numeri delle principali etnie presenti in città: al 1° gennaio 2022 sono 3.753 i residenti albanesi (-61 rispetto al 2021), 3.160 i rumeni (-60), 2,368 i pakistani (+207), 1.326 i marocchini (1.326, -46) e 740 i nigeriani (-36). Sono molto significativi tre dati: tre minorenni stranieri su quattro sono nati a Prato, solo uno su dieci è nato all’estero; su 100 stranieri maggiorenni solo 5 sono nati in Italia, il 95% all’estero; le famiglie numerose, quelle con almeno 5 componenti, tra gli stranieri sono quasi una su cinque (18%), tra gli italiani il 4,3%.
Ecco in sintesi le conclusioni del dossier dell’ufficio statistica: "A trainare l’espansione demografica della città è principalmente il flusso di immigrazione dall’estero dei cinesi e in misura minore dei pakistani, mentre la curva delle nascite dei residenti stranieri si sta progressivamente appiattendo. Dal 2014 il saldo naturale della popolazione di Prato è in progressivo peggioramento e il deficit annuale di nascite rispetto ai decessi oltrepassa il migliaio di persone. Su questo risultato hanno certamente influito negativamente le restrizioni e le incertezze innescate dal Covid, sommate alle difficoltà economiche esplose nel 2022".
C’è da ricordare che la comunità cinese di Prato è seconda in Italia solo a quella di Milano, che conta 30.688 residenti (dati aggiornati al 1° gennaio 2022) a fronte di una popolazione totale di 1.350.000 persone, quindi circa sette volte quella di Prato. "Quella cinese è a Prato una comunità di consolidata immigrazione – aggiunge il dossier del Comune –, radicata nel tessuto produttivo, in continua espansione eppure abbastanza chiusa, come dimostrato dalla bassa incidenza delle acquisizioni di cittadinanza e l’intensa mobilità, che probabilmente risponde più ad esigenze economiche che alla stabilizzazione dei progetti di vita".
C’è infine da ricordare che l’Istat lo scorso anno aveva attestato per Prato il superamento della soglia dei 200mila abitanti. Le rilevazioni censuarie successive non hanno però potuto confermare la "dimora abituale" e la "presenza stabile e duratura" per la maggior parte dei cittadini in più che l’Istat aveva indicato per la città. La popolazione ufficiale Istat è così stata sostanzialmente riallineata ai valori dell’anagrafe. A parte il numero imprecisabile di clandestini – l’ultima autorevole stima è del procuratore Nicolosi, che a livello provinciale ipotizza un sommerso di circa 15mila cinesi e circa 10mila irregolari di altre etnie – è chiaro che a Prato gravitano più persone di quelle registrate. "La frequenza delle cancellazioni per irreperibilità e delle re-iscrizioni per ricomparsa è evidente in anagrafe e attesta l’intensità eccezionale dei flussi dentro e fuori la città", conferma il dossier del Comune.