REDAZIONE PRATO

Cinghiali fra le case: allarme a Carmignano

Multe fino a 2000 euro a chi dà da mangiare agli ungulati. Prestanti: "Già in corso interventi di contenimento su tutto il territorio"

Carmignano è alle prese con i cinghiali. Nel comune mediceo è di nuovo allarme per questo problema. La presenza di questi grossi mammiferi sul Montalbano è nota ma si sta aggravando visto che ormai da settimane decine di grossi ungulati scorrazzano in lungo e in largo per il territorio, scendendo già nel tardo pomeriggio fino alle case del cnetro abitato. È normale vedere cinghiali nei giardini di via Redi a Carmignano o in branco in via Nencioni o alla Serra, impegnati a cercare del cibo per sé e per i cuccioli che si portano appresso. Un comportamento dettato dall’elevato numero di caprioli presenti sul Montalbano, con i quali si litigano il nutrimento, e dalla presenza di qualche esemplare di lupo, compagnia non propriamente gradita. Le proteste e gli appelli per liberare le zone abitate dai branchi si rincorrono e tante sono state le richieste di intervento rivolte al sindaco. Molti cittadini lamentano anche il problema della raccolta dei rifiuti porta a porta che, trovandosi vicino alle abitazioni, attirerebbe ulteriormente la presenza dei cinghiali. "ma questa è una fake news", ci tiene a precisare Edoardo Prestanti. "Abbiamo solo un episodio in cui un cinghiale ha divelto un bidoncino dell’umido". Sono invece certe le multe, fino ad un massino di 2.000 euro, in cui incorrono tutti coloro che danno da mangiare a questi grossi animali. "La Polizia Provinciale, da regolamento è tenuta a fare multe salate - sottolinea il sindaco - a coloro che infrangono la legge. A seguito delle numerose segnalazioni che lamentano la presenza dei cinghiali in paese, ho avvertito la Polizia provinciale". È stato constato dalle autorità competenti che molto spesso i cinghiali sono stati visti a sfamarsi nei raccolti di zona e addirittura a venire sfamati da qualche abitante. E su questo punto il sindaco è chiaro: "Vorrei ricordare che è assolutamente vietato foraggiare i cinghiali, chi lo fa va incontro a una sanzione penale, con successiva denuncia alla Procura della Repubblica".

Le multe possono arrivare fino a duemila euro. Ma, nonostante la segnalazione alle autorità competenti, il problema non è di così immediata soluzione. "Stiamo monitorando la situazione e contattando tutti i gli attori competenti", prosegue Prestanti. "Voglio rassicurare sul fatto che cacciatori abilitati e sotto il controllo della vigilanza venatoria volontaria coordinata dalla Polizia provinciale, stanno svolgendo interventi di controllo e di contenimento su tutto il territorio, anche a seguito di richieste di intervento da parte di aziende agricole, per danni alle coltivazioni". Inoltre, sempre in base al regolamento, si tiene la caccia in modalità selezione e in zone non votate a questi ungulati, oppure nelle aree di rispetto venatorio. Si tratta di misure importanti che gradualmente daranno i loro frutti, ma ci vuole tempo. Nel frattempo è importante che nessuno foraggi questi animali in modo tale che non siano in qualche modo spinti ad avvicinarsi alle case e a raggiungere il paese. E’ anche attivo il numero unico regionale 0573.306655 dedicato alla segnalazione delle carcasse di cinghiali rinvenuti morti, per monitorare e prevenire l’eventuale presenza di peste suina africana sul territorio toscano. Il numero è attivo 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20 e consentirà al chiamante di essere messo direttamente in contatto con il servizio veterinario della Asl territorialmente competente.

Caterina Cappellini