Prato, 8 novembre 2024 – Negli ultimi cinque anni, non ha mai smaltito regolarmente i propri scarti tessili, accumulando un volume di rifiuti stimato in svariati quintali. Per questo, la procura pratese, guidata dal procuratore Luca Tescaroli, ha disposto il sequestro preventivo di una ditta di confezioni tessili, che impiega 13 dipendenti e che si trova in quel comune.
Il provvedimento, emesso dal gip su richiesta del tribunale, riguarda un'azienda gestita da un'imprenditrice di origine cinese, accusata di smaltimento illecito di scarti produttivi.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l'imprenditrice avrebbe risparmiato sulle spese di smaltimento affidandosi a terzi per l’eliminazione illegale dei rifiuti tessili, evitando così i costi previsti e ‘trasferendo l'onere’ sulla collettività. Gli investigatori, con il supporto della polizia provinciale di Prato e del personale tecnico di Alia, hanno scoperto la truffa ed hanno poi proceduto col sequestro dell’attività.
Questa operazione rappresenta un importante passo nella lotta contro l'inquinamento ambientale nel distretto pratese e dimostra l’impegno delle autorità locali nel contrastare le pratiche illecite a tutela del territorio e della comunità.