REDAZIONE PRATO

Cinque secoli di storia distrutti in venti anni. Un disastro annunciato

Una storia amara, fatta di indagini, ricorsi e contro ricorsi, aste andate deserte, lungaggini burocratiche. Quello che ha resistito...

Una storia amara, fatta di indagini, ricorsi e contro ricorsi, aste andate deserte, lungaggini burocratiche. Quello che ha resistito per cinque secoli è stato distrutto dalla burocrazia (e non solo) nell’arco di venti anni. Parliamo della storia "recente" della Fattoria Medicea, un edificio che, inserito nel contesto del parco delle Cascine di Tavola e della villa Medicea di Poggio a Caiano, rappresenta un capolavoro assoluto del Rinascimento.

Ecco in estrema sintesi cosa è accaduto negli ultimi 20 anni. All’interno della Fattoria, che aveva attraversato cinque secoli in perfetto stato di conservazione, nel 2005 il Comune autorizzò la costruzione di appartamenti di lusso: l’immobile era di proprietà privata e all’epoca si valutò che fosse il modo migliore per valorizzarlo. Durante i lavori, però, arrivarono gli esposti di Italia Nostra e Legambiente: in particolare nel mirino era finita la rimozione del tetto delle Scuderie, che si trovano accanto alla fattoria. La Soprintendenza intervenne come un caterpillar bloccando tutto. A quel punto la procura aprì un’inchiesta e nel 2008 sequestrò il cantiere.

I tempi della giustizia si sa quali sono: la sentenza di primo grado è arrivata solo nel 2015 e il giudice dispose la confisca dell’immobile e una condanna all’amministratore della società che aveva proposto la lottizzazione per danneggiamento di patrimonio storico e artistico. Durante il processo di primo grado il pm Laura Canovai definì "criminale" il nulla a osta per la realizzazione del resort di lusso concesso dalla sovrintendenza nel 2004.

Nel frattempo però la Fattoria con i lavori in corso era rimasta priva di copertura e quindi in balia delle intemperie, subendo crolli e gravi danni. Nove lunghi anni senza protezioni di alcun genere, perché non era chiaro chi poteva e doveva intervenire, che hanno ridotto il gioiello di Lorenzo Il Magnifico a poco più di un rudere. Tre anni dopo, è arrivata la sentenza di Appello che ha confermato la condanna (anche se in maniera ridotta) ma, a sorpresa, ha annullato la confisca disposta dal giudice di primo grado. La sorte della fattoria medicea era però segnata.

Nel frattempo infatti la società che l’aveva acquistata era fallita e il tribunale si trovò costretto a nominare un curatore. Aperta la procedura, la Fattoria è finita per cinque volte all’asta senza trovare acquirenti. Al sesto tentativo, nel 2018, l’edificio è stato acquistato per 1,6 milioni dall’imprenditore pratese Marco Ciottoli (la prima base d’asta era di sei milioni).

L’intenzione era quella di realizzare residenze di pregio, un albergo con palestra, ristorante e sala congressi, ma anche servizi al parco delle Cascine fra i quali negozi. Il piano attuativo era atteso per il 2020, ma non fu presentato a causa di adempimenti burocratici, covid e punti di equilibrio da trovare con il Comune soprattutto sulla parte commerciale del progetto.

Nel mezzo ci si è messo pure un ricorso al Tar per alcuni terreni che sarebbero dovuti restare di proprietà pubblica (si parla di 10mila metri quadri di terreno e due edifici).

Il nuovo progetto – nel quale è prevista pure una piscina – è stato presentato nel settembre del 2023. Da allora non se n’è saputo più nulla. Difficile fare previsioni sui tempi, almeno per capire quando potranno cominciare i lavori per salvare il salvabile. Anche perché si tratta di un intervento mastodontico per quale – si diceva – sarebbero stati necessari 20 milioni di euro. Visto lo stato in cui versa sarà difficile vedere l’edificio tornare a risplendere in tempi brevi.

L.N.